M5S: Ussai, centrale unica 118 partita solo a fini politici
(ACON) Trieste, 13 apr - COM/AB - La centrale unica del 118 è
partita con il fine politico, proclamato a più riprese dalla
Giunta regionale, di essere i primi in Italia. Unico vero motivo
per cui un sistema né sperimentato né rodato adeguatamente è
dovuto partire in tempi che non forniscono garanzie per nessuno.
L'assessore Telesca e la presidente Serracchiani parlano di
strumentalizzazione? La realtà è che è stata la Giunta regionale
a strumentalizzare l'intera operazione, anticipando la partenza
di una struttura totalmente immatura e ad altissimo rischio
clinico.
Ad affermarlo è il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle
Andrea Ussai, che aggiunge:
Sono numerose inoltre le cose inesatte affermate dalla presidente
Serracchiani. Innanzitutto il Peu (Piano dell'emergenza urgenza)
non è ancora completamente operativo; mancano sia ambulanze che
automediche, mentre altre sono state collocate dove non erano
previste, come ad esempio a Santa Croce, mentre manca ancora a
Pordenone ed è rimasta a Maniago. Basta leggere il Peu, che -
come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte - è già carente
e raffrontarlo con la realtà quotidiana per verificare come la
situazione sia peggiore di quanto previsto dal Piano.
Inoltre, anche la tecnologia per il momento rappresenta un flop
totale. Il software Cus 118 per l'inserimento dei dati è vecchio
di 10 anni e molto più lento e farraginoso del precedente. Chi
lavora in strada se ne sta accorgendo perché ogni giorni è in
balia del malfunzionamento del sistema radio e tablet per target
e geolocalizzazione. Nei giorni scorsi l'elisoccorso ha
riscontrato grossissimi problemi di comunicazione con la Centrale
con perdita di segnale e di contatto durante alcune missioni.
Inoltre oggi in tutto il Friuli Venezia Giulia i tablet forniti
non funzionavano. Erano fuori uso i tasti della radio per
comunicare con Palmanova gli spostamenti, la posizione e gli
interventi e così gli operatori sono stati costretti a lavorare
totalmente in fonia, cioè come prima, quindi con tutta la parte
tecnologica innovativa di fatto inutile. Non può essere sminuito
inoltre il blackout verificatosi domenica scorsa. Si è trattato
infatti di un evento drammatico, potenzialmente catastrofico, che
non deve assolutamente ripetersi.
La presidente Serracchiani ha parlato poi di protocolli omogenei
e più efficaci. Ma quali protocolli? La centrale è partita senza
alcun protocollo né clinico né organizzativo e la prima
istruzione scritta dal responsabile della centrale è stata che
ogni provincia continui a lavorare come ha sempre fatto. Solo
successivamente sono stati redatti alcuni protocolli in fretta e
furia mentre altri sono ancora in elaborazione. Vi sembra
normale?
Infine la presidente della Regione ha sostenuto che in questo
momento un operatore riceve le chiamate, mentre un altro gestisce
i mezzi. Vorremmo ricordare alla presidente che questa modalità è
già in funzione dagli anni '90 presso tutte le centrali
provinciali.
Concludendo, ribadiamo che tutto è stato fatto frettolosamente e
i professionisti si stanno arrangiando utilizzando tablet e
software problematici che avevano sconsigliato, ma che poi
qualcuno ha deciso di acquistare. La situazione attuale, per
tutti, è molto più pericolosa di quella precedente. Se la
centrale unica del 118 sta funzionando e garantendo la sicurezza
è solamente per i sacrifici che gli operatori stanno facendo. La
professionalità di queste persone va elogiata. Sono gli unici che
tentano di togliere gli utenti da un baratro creato da una
politica sorda ai bisogni del cittadino, ma molto attenta agli
interessi particolari.