LN-FdI/AN: Zilli-Ciriani, Coopa, senza modifiche sistema controlli
(ACON) Trieste, 20 apr - COM/MPB - "Al di la del giudizio
penale, che non spetta a noi, sono passati la bellezza di 27 mesi
dal deposito della nostra proposta di legge sulla cooperazione a
tutela dei soci, nella stragrande maggioranza dei casi piccoli
risparmiatori, inconsapevolmente beffati. Eppure, ad oggi,
nonostante tutti gli scandali che hanno coinvolto il mondo della
cooperative e di cui, per quanto riguarda nostra regione, la
vicenda CoopCa è solo la punta dell'iceberg, la giunta
Serracchiani non ha fatto nulla per modificare il sistema di
controllo che, evidentemente, non funziona e, soprattutto, non
tutela i soci".
Ad affermarlo è il consigliere regionale di Fratelli
d'Italia-Alleanza Nazionale Luca Ciriani, intervenendo in merito
alla notizia comunicata dalla Procura di Udine della chiusura
delle indagini sul crac di CoopCa, la cooperativa friulana finita
in concordato preventivo nel 2015 mandando in fumo 26,5 milioni
di euro di prestito sociale. Un danno, cui si è unita la beffa
per i 3mila soci prestatori, che hanno ottenuto un rimborso solo
parziale dei propri investimenti.
"Si chiude amaramente il primo atto di una storia di oltre un
secolo, che ha valorizzato persone e territorio, un esempio
virtuoso di tenuta delle attività nelle zone montane e
pedemontane, che ha saputo basarsi sulla fidelizzazione,
sull'idea di appartenere a qualcosa che creava, in una parola,
futuro": così commenta la vicenda Barbara Zilli (LN) e punta il
dito contro la Giunta, nell'espressione del suo assessore
Bolzonello, accusandolo di "non aver fatto nulla di più che
accettare da spettatore quanto proposto da Alleanza 3.0 per
risarcire almeno in parte i soci".
"La questione avrebbe già dovuto trovare ferma e pronta risposta
da parte della politica nazionale e, per quanto di competenza,
regionale per evitare che abbiano a ripetersi situazioni come
queste. L'inerzia della Giunta è la dimostrazione del totale
disinteresse sulla questione - continua ancora Zilli - anche
perchè la proposta di legge 78 del collega Ciriani che ho
condiviso convintamente, giace ancora in un cassetto dopo due
anni e milioni di risparmi al vento".
"Come detto, al di là degli aspetti legali, trovo grave, per non
dire inaccettabile l'immobilità di chi governa la nostra Regione
rispetto agli scandali che hanno coinvolto il nostro mondo
cooperativistico" ribadisce il consigliere di Fdi-An,
presentatore ormai due anni fa (era il gennaio del 2015) di una
Proposta di legge sulla cooperazione finalizzata a tutelare
soprattutto i piccoli risparmiatori, che prevedeva in particolare
la riscrittura della legge 27/2007 che si regge su una
sostanziale autoreferenzialità del mondo della cooperazione, oggi
quanto mai superata e fuori controllo, facendo in modo che non
sia più la cooperativa stessa a nominare i propri revisori quanto
un organo esterno" oltre alla costituzione di un Fondo di
solidarietà per coloro i quali, a causa di gestioni sconsiderate
come accaduto nel caso di CoopCa, possano correre il rischio di
vedere sfumare i risparmi accumulati con tanta fatica" ricorda
Ciriani.
Una Proposta di legge che "nonostante gli scandali finanziari
registrati, le montagne di debiti accumulati e il tradimento
dello spirito mutualistico e solidale che dovrebbe essere
implicito nel mondo della cooperazione, non è stata minimamente
presa in considerazione", conclude Ciriani.
"L'organismo di controllo dev'essere terzo e la pubblicità delle
iniziative cooperativistiche trasparenti. E che dire della beffa
ISEE? - chiosa Zilli - . La questione dei crediti Coopca apre la
strada a una problematica riguardante i crediti non percepiti che
penalizza fortemente i cittadini nel momento in cui devono
presentare l'Indicatore della situazione economica equivalente
(Isee) per poter accedere ai servizi di welfare.
"Infatti - specifica la consigliera della Lega Nord - , il
problema già gravissimo per i risparmiatori Coopca riguarda anche
tutti coloro che detengono una qualsivoglia forma di credito di
lavoro maturato ma non effettivamente percepito per stato di
insolvenza anche non giudizialmente accertato.
"Bolzonello si era impegnato formalmente accogliendo le nostre
richieste, ma nulla ha fatto per garantire che le poste
patrimoniali andate in fumo potessero essere defalcate dal
calcolo ai fini Isee".