M5S: Bianchi, Banca Mediocredito naviga tra passivi e sofferenze
(ACON) Trieste, 29 apr - COM/AB - Sono almeno tre anni che
Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia SpA e la Giunta
Serracchiani parlano di un Piano industriale in grado di
risollevare le sorti dell'istituto bancario regionale. Piano che
prevedeva il pareggio di bilancio nel 2016. I dati - freddi e
crudi - raccontano invece un'altra storia. Il bilancio 2016 è
stato chiuso con un passivo di 76 milioni di euro quando nel 2015
i conti erano in rosso per 39 milioni e nel 2014 di circa 28,5.
Un altro dato drammatico è quello delle sofferenze, passate dai
350 milioni del 2015 ai 385,3 dello scorso anno. E nel frattempo
pare sfumata anche l'ipotesi di trovare un partner strategico.
Ad affermarlo è Elena Bianchi, consigliere regionale del M5S, che
aggiunge:
Questi sono i risultati ottenuti dai professionisti del settore,
sostenuti a spada tratta dai professionisti della politica di
centrosinistra e di centrodestra. L'incapacità di questa classe
politica e i numeri parlano abbondantemente da soli. Sono quelli
che, se non possiamo chiamarli "nuovi buchi", possiamo
serenamente definirli "nuovi non utili".
E mentre il Piano industriale prosegue a gonfie vele, gli atti
riguardanti Mediocredito continuano a essere - di fatto -
secretati, le nostre legittime domande non trovano mai una
risposta chiara e non è ancora stata fatta azione di
responsabilità in merito alle gestioni precedenti, quelle che
hanno autorizzato gli impieghi che stanno producendo il 95% della
montagna di sofferenze che la spa vorrebbe alienare quanto prima.
Senza dimenticare che il 58% di queste sofferenze sono relative a
operazioni che non riguardano il Friuli Venezia Giulia.
Mediocredito ha utilizzato risorse ingenti per sostenere realtà
imprenditoriali extraregionali sulle quali viene mantenuto il più
stretto riserbo.