Iacop e capigruppo con OOSS Rai FVG; mozione urgente
(ACON) Trieste, 3 mag - RCM/MPB - Il presidente del Consiglio
regionale, Franco Iacop, affiancato dal presidente del Comitato
regionale per le comunicazioni (Corecom FVG), Giovanni Marzini, e
dal presidente regionale dell'Ordine dei giornalisti, Cristiano
Degano, ha incontrato a Trieste una rappresentanza dei lavoratori
delle sedi Rai del Friuli Venezia Giulia che, in contemporanea
con i colleghi di tutte le sedi Rai d'Italia, stavano tenendo un
presidio per salvaguardare i loro posti di lavoro a seguito del
pronunciamento della Commissione parlamentare di vigilanza che,
un mese fa, ha avallato le paventate intenzioni dell'azienda di
comprimere le sedi regionali suggerendo, tra l'altro, forme di
collaborazione con l'informazione televisiva locale.
"Contro questa volontà di tagliare, ridurre e ridimensionare
drasticamente il compito fino a oggi riconosciuto alle sedi
regionali, che maschera interessi e volontà altre - si legge nel
comunicato delle organizzazioni sindacali e del Comitato di
redazione delle testate giornalistiche italiana e slovena di Rai
FVG -, chiediamo al presidente del Consiglio regionale di opporsi
fermamente alla programmata cancellazione del servizio pubblico
radiotelevisivo e di attivarsi per ottenere il rinnovo della
nostra Convenzione Stato/Rai, aggiornata nel contenuto e nel
finanziamento".
Il futuro - hanno fatto sapere Massimo Albanesi, Mirella Iacone,
Jan Leopoli, Carlo Morello, Carmine Moscarella, Davide Pavanello
e Gunther Suban, intervenuti all'incontro con Iacop - è la
trasformazione delle sedi in meri presidi redazionali. Ma non
possiamo accettare di essere solo una voce di bilancio di
un'azienda, bensì garanzia di pluralità dell'informazione.
Oltretutto, in FVG i dati dimostrano che registriamo tra i più
alti tassi di gradimento da parte della popolazione, ricambiato
anche dal fatto che questa è molto presente con il pagamento del
canone.
La convenzione Governo/Rai riferita al Centro di produzione per
il FVG - hanno aggiunto i rappresentanti sindacali - è stata
prorogata sino a fine aprile 2018, ma questo è lontano dal
significare che venga rinnovata nei contenuti. Un vero piano
aziendale non esiste, mentre si andrà verso la riduzione degli
organici, visto che ci saranno appalti con emittenti e aziende
esterne. Ciò significherà soldi sottratti alle sedi regionali e
dunque al nostro territorio, a un'informazione attenta alle sue
esigenze e peculiarità in primis culturali, linguistiche e di
specialità. Oltretutto, gli accordi saranno possibili con realtà
televisive che neppure applicano il contratto nazionale dei
giornalisti, mentre sfruttano i loro dipendenti.
Ci sarà il depauperamento di una realtà aziendale che ha fatto
della cultura delle comunità - hanno ribadito più volte i
presenti - un baluardo con trasmissioni dedicate e plurilingue. È
necessario, all'opposto, che si arrivi all'autonomia finanziaria
del Centro di produzione del FVG, con la tracciabilità di quanto
entra e di quanto è speso. La nostra convenzione con il Governo
dovrebbe quanto meno ricalcare quanto prevede quella per il
Centro di produzione di Trento e Bolzano.
Come coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative
delle Regioni e delle Province autonome - ha garantito il
presidente Iacop - solleciterò questa problematica tra i miei
colleghi. Quando si ha un patrimonio, si deve fare di tutto per
non disperderlo. Le sedi Rai regionali non vanno depotenziate. I
rapporti con la Rai e il suo centralismo sono argomento già da
anni all'attenzione della politica. La valorizzazione
dell'informazione locale è il modo per renderla più corretta, più
diffusa e più specializzata. La nostra è una regione che ha
bisogno di essere raccontata con una certa sensibilità sulle sue
peculiarità locali: lasciare che a raccontarle siano degli
esterni significa senza dubbio perdere questa sensibilità.
Il presidente del Corecom FVG, Marzini, ha assicurato che porterà
la questione a livello di Coordinamento dei Corecom, ricordando
che di riduzione del peso delle sedi Rai si cominciò a parlare
già negli anni '80, quando si sentì l'esigenza di rafforzare la
parte commerciale dell'azienda.
Esiste una legge di riforma della Rai del 2015 - ha infine
evidenziato il presidente Degano - che attribuisce alle sedi Rai
del FVG la funzione di Centri di produzione decentrati per le
esigenze di promozione delle culture e degli strumenti
linguistici locali, con autonomia finanziaria e contabile. Lo
stesso è previsto per le sedi di Aosta e Bolzano, per i quali la
legge è già in vigore: bisogna fare in modo che sia applicata
anche per Trieste.
Ed è stato approvato anche un ordine del giorno - hanno concluso
i sindacalisti - che impegna il Governo a prevedere iniziative
per garantire al Centro di produzione decentrato per il FVG piena
operatività, anche attraverso l'adeguamento degli strumenti
tecnologici, per far crescere la qualità e la quantità dei
programmi in lingua italiana, friulana e slovena. Noi abbiamo
immaginato di integrare la Convenzione anche prevedendo nuove
tecnologie multimediali, a cui per altro la Rai è tenuta ad
adeguarsi per legge.
Preoccupazioni e istanze sono state ribadite anche in un
successivo incontro con i presidenti dei Gruppi consiliari, con
la richiesta alla politica di prendere una posizione a favore
della sede RAI.
A esprimere a nome di tutti i capigruppo l'attenzione alle
richieste e la condivisione per gli obiettivi indicati
dall'ordine del giorno, il presidente del Pd Diego Moretti che ha
annunciato la presentazione di una mozione urgente in merito, da
votare domani in Aula, per la tutela della sede Rai del Friuli
Venezia Giulia e della sua autonomia, sotto tutti i profili, da
quello programmatorio a quello gestionale, al pari di altre
realtà come Trento e Bolzano.
(foto, immagini tv)