M5S: Bianchi, l'ufficio Eni di Villa Santina deve restare aperto
(ACON) Trieste, 3 mag - COM/RCM - "Una multinazionale come Eni
non può calpestare una convenzione sottoscritta con la Regione
perché improvvisamente gli obiettivi di quell'accordo non le
interessano più. Le politiche di un'azienda non devono mai andare
contro gli interessi dei cittadini. Per questo è sconcertante che
la Giunta Serracchiani accetti che l'ufficio Eni di Villa
Santina, contrariamente a quanto stabilito nella convenzione del
1990, per politica aziendale rimanga aperto esclusivamente per le
emergenze/urgenze".
Ad affermarlo è la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle
Elena Bianchi, che sull'argomento ha interrogato l'Esecutivo
regionale chiedendo se siano ammesse violazioni al testo della
convenzione di servizio.
"In virtù di questa convenzione, nata per sostenere i residenti
nei Comuni montani, la Regione aveva investito risorse importanti
per potenziare la distribuzione del gas in montagna. L'obiettivo
- ricorda la Bianchi - era quello di mantenere queste aree
competitive da un punto di vista economico e di frenare lo
spopolamento anche attraverso i prezzi dei combustibili
calmierati, una assistenza tecnica gratuita, alcuni corsi
professionali per manutentori dedicati ai giovani dei comuni
interessati e, appunto, la presenza di ufficio territoriale per i
rapporti con l'utenza.
"Di tutto questo - precisa la consigliera pentastellata - oggi è
rimasto ben poco: il costo del gas è fuori controllo,
l'assistenza gratuita non esiste più e l'ufficio territoriale, di
fatto, non è più aperto al pubblico.
"La situazione, insomma, sta peggiorando di continuo. In
particolare in sette comuni dove, poiché la metanizzazione era
stata valutata troppo onerosa, era stata costruita una rete
locale per il Gpl. Il risultato è che, mentre in tutti gli altri
Comuni montani i costi del metano vengono stabiliti dalla libera
concorrenza, in questi sette comuni i prezzi per il Gpl sono più
elevati e dal 2000 non possono più essere calmierati a seguito
del processo di liberalizzazione del settore del gas naturale.
"Oggi l'amministrazione regionale pensa di dare risposte ai
cittadini e alle imprese della montagna suggerendo
l'installazione di centraline a biomassa e l'utilizzo del
teleriscaldamento. Consigliamo agli assessori della Giunta
Serracchiani un bel giro in montagna per toccare con mano quali
possano essere le implicazioni di simili affermazioni. Non
possono, infatti, trascurare il fatto che molto spesso nelle
centraline già installate venga fatto bruciare gasolio perché -
conclude la Bianchi - la filiera del legno purtroppo lascia molto
a desiderare".