M5S: Sergo, siti di bonifica, la Commissione d'inchiesta fa paura
(ACON) Trieste, 4 mag - COM/AB - L'articolo 168 del Regolamento
interno del Consiglio regionale prevede la possibilità di
svolgere inchieste consiliari su materie di pubblico interesse.
Sfruttando questa opportunità abbiamo presentato una mozione per
realizzare un'inchiesta dedicata al risanamento ambientale della
zona industriale di Trieste con la Ferriera di Servola,
dichiarata "area di crisi industriale complessa", e della laguna
di Grado e Marano dove si trova l'ex Caffaro di Torviscosa,
definita "area di interesse nazionale per le bonifiche".
È la terza volta che chiediamo al Consiglio regionale di aprire
un'inchiesta - le prime due riguardavano il consumo energetico e
Mediocredito FVG - e per la terza volta i consiglieri regionali
di tutte le altre forze politiche hanno preso paura. Il Consiglio
ha deciso, infatti, di non approvare la nostra mozione ma di
convocare la IV Commissione per approfondire i temi delle
bonifiche, del cronoprogramma, dei milioni di euro stanziati e
dei ritardi anche decennali nella realizzazione di alcune opere:
Commissione di inchiesta no, Commissione si.
A commentare l'accaduto è il consigliere regionale del MoVimento
5 Stelle Cristian Sergo, che aggiunge:
Va benissimo, ovviamente, discutere questi argomenti in
Commissione. Visto, però, che pare impossibile istituire una
indagine consiliare, a questo punto chiediamo che venga
sostituito l'articolo 168 del Regolamento. Se indagare non sta
bene, si trasformi almeno una parola tanto spaventevole come
"inchiesta" con una definizione più rassicurante come
"Commissione di approfondimento".
In conclusione ricordiamo che le inchieste su queste vicende
esistono già e vengono portate avanti da altri organi competenti
in materia. Non va dimenticata la Commissione parlamentare di
inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e
illeciti ambientali a esse correlati, che nello scorso luglio ha
ascoltato anche la presidente Serracchiani, per cui ci sembra
surreale che di queste vicende se ne occupi chiunque tranne il
Consiglio regionale. visto che i soldi pubblici utilizzati sono
anche quelli del Friuli Venezia Giulia.
Il nostro intento era di poter consultare tutti i documenti e i
dati a disposizione e, se possibile, accelerare l'iter nel
rispetto dell'ambiente e della normativa vigente, facendo
intervenire in Consiglio anche tutti gli altri soggetti coinvolti
negli ultimi anni su queste vicende. Con la mozione di oggi
abbiamo raggiunto il nostro scopo.