Iacop all'hotspot di Pozzallo con delegazione COSAC
(ACON) Trieste, 5 mag - Franco Iacop, coordinatore della
Conferenza delle Assemblee regionali, ha preso parte con una
delegazione COSAC (Conferenza degli organi parlamentari
specializzati in affari comunitari) a una visita all'Hotspot di
Pozzallo e a un incontro a Ragusa con esponenti istituzionali e
della società civile - presenti anche i referenti locali di EASO
(European Asylum Support Office) e Frontex, e i rappresentanti di
UNCHR, Save the Children, OIM, CRI, Emergency, MEDU, Terre des
Hommes - in merito alle problematiche relative al complesso
fenomeno migratorio e alla crisi dei rifugiati.
Aspetti che costituiscono una priorità altissima non solo per i
governi e i parlamenti nazionali - ha sottolineato Iacop - ma
anche per le autorità regionali e locali che sono oggi il vero
"frontline", chiamate come sono a fornire ai nuovi arrivati
risposte sia a breve che a lungo termine e a subirne l'impatto
sociale prevalente, anche perchè oramai il fenomeno è
strutturale, e impone di affrontare anche gli aspetti relativi
alla sicurezza e alla tutela della legalità nelle comunità
ospitanti.
La politica deve riuscire a definire risposte adeguate,
strutturali e attente a garantire la dignità delle persone
migranti e una loro possibile integrazione: ciò vale - ha
insistito il coordinatore della Conferenza dei parlamenti
regionali - anche per la gestione degli Hotspot che potranno
funzionare solo combinando controllo e condivisione delle
responsabilità a livello europeo.
Iacop ha richiamato alcuni dati. Uno per tutti: se a dicembre
2016 risultano ricollocate dall'Italia in altri Stati membri solo
2.350 sulle 40.000 previste dal piano europeo a fronte delle
181.000 arrivate in Italia è evidente che - ha commentato Iacop -
si fatica ad applicare la condivisione di responsabilità. Una
questione che si fa ancor più delicata quando si parla di minori
non accompagnati, oggi a carico delle comunità locali.
Il presidente si è così soffermato sull'impegno del Comitato
europeo delle Regioni, di cui è membro, ricordando i diversi
pareri adottati sul tema, dalla riforma del sistema europeo
comune di asilo al Piano d'azione sull'integrazione dei cittadini
dei Paesi terzi; dalla migrazione legale al quadro di
partenariato con i Paesi terzi nell'ambito dell'agenda europea
sulla migrazione, per arrivare ad affrontare la migrazione lungo
la rotta del Mediterraneo centrale.
Per il Comitato delle Regioni, favorevole al rafforzamento
dell'EASO, la solidarietà - ha ricordato Iacop - è un principio
cardine da adottare sia verso i migranti, sia nei confronti delle
autorità locali che li aiutano quotidianamente, per - inoltre -
creare una politica migratoria più efficiente. Si accetta la
proposta di istituire Hotspots ma nel gestirli - ha aggiunto - le
autorità locali non devono essere lasciate sole, senza mezzi
finanziari e qualificato personale. Alle Regioni - ha insistito -
vanno assicurati adeguati fondi per rendere possibile il processo
di integrazione, in considerazione delle competenze che esse
hanno in materia di formazione, lavoro, welfare e casa.
Pertanto, Regioni e autorità locali dell'Ue chiedono un approccio
costante e non semplicemente emergenziale, con il coinvolgimento
fin da subito delle autorità locali e regionali, e pongono con
forza la questione delle risorse e degli strumenti necessari per
valutare i bisogni delle diverse categorie di migranti, in
particolare bambini e adolescenti non accompagnati, e garantire
un'accoglienza sostenibile.
Iacop ha anche parlato dell'iniziativa di Nicosia, in quanto
progetto di sviluppo delle capacità a sostegno dei comuni libici,
esempio di cooperazione decentrata con i Paesi terzi, realizzato
in partenariato con gli enti locali e regionali europei e con il
contributo finanziario della Commissione europea, ed ha ribadito
che l'obiettivo è andare verso una nuova politica dellamigrazione che protegga le frontiere europee, pensando a creare
corridoi umani sicuri da parte dell'Ue e degli Hotspot nei Paesi
terzi che confinano con l'Unione e a concludere accordi di
politica migratoria in materia di registrazione e di richieste di
asilo.
Traguardi raggiungibili - ha ribadito concludendo - solo se Stati
e Regioni dialogheranno in modo sempre più dettagliato con l'Ue.