Com. controllo approva relazione Misura attiva sost. al reddito
(ACON) Trieste, 9 mag - COM/AB - Il Comitato per la
legislazione, il controllo e la valutazione, presieduto da Ilaria
Dal Zovo (M5S) ha esaminato e, infine, approvato con voto unanime
la prima relazione informativa sull'attuazione della LR 15/2015
predisposta dagli assessori regionali alla Salute, Telesca e al
lavoro Panariti che illustra e commenta i dati derivanti dal
monitoraggio del primo anno di sperimentazione della Misura
attiva di sostegno al reddito (MIA).
La legge regionale 10 luglio 2015 n. 15 ha infatti introdotto la
MIA per assicurare un sostegno economico alle persone che non
dispongono di una adeguata fonte di reddito. Si tratta di un
intervento monetario di integrazione al reddito erogato
nell'ambito di un percorso concordato (patto di inclusione)
finalizzato a superare le condizioni di difficoltà del nucleo
familiare beneficiario.
Nella relazione gli assessori hanno dato conto del processo di
attuazione della misura, dei contenuti dei Patti di inclusione
riferendo anche sui punti di forza della misura, sulle risorse
erogate e sulle criticità emerse. L'assessore ha precisato che
l'afflusso di domande iniziale è stato elevatissimo, superiore a
quanto previsto.
Nei primi tre mesi di avvio sono state accolte e inserite a
sistema ben 8.518 domande su un totale di 15.745 domande
registrate nel periodo considerato (oltre il 50% del totale delle
domande del primo anno): un numero elevatissimo, se si considera
che nell'arco del 2015 i fruitori del Fondo di solidarietà
(l'intervento che la MIA andava a sostituire e che aveva soglia
ISEE più elevata) erano stati 5.373. I nuclei familiari
beneficiari della misura sono stati 14.102.
L'afflusso di domande è stato differenziato a livello
territoriale concentrandosi soprattutto nelle aree urbane. I
nuclei unipersonali rappresentano il 33% del totale (maggior peso
nel Triestino, Alto Isontino e Alto Friuli). I nuclei con tre o
più componenti sono il 49% del totale (maggior peso nel Basso
Isontino, San Vito al Tagliamento, Azzano X e Pordenone).
Prevalgono le famiglie con figli (57,5% del totale); di queste
l'85% ha almeno un figlio minorenne. Analizzando la cittadinanza
del richiedente in regione prevalgono i nuclei con richiedente
italiano (61,9%9 rispetto il 38,1% del richiedente straniero. Al
crescere della numerosità dei figli prevale la cittadinanza
straniera (per il 60% dei nuclei con 3 o più figli il richiedente
è straniero). I nuclei che presentano al loro interno un
componente con invalidità sono il 15% del totale.
Dato interessante quello relativo ai patti di inclusione. Al
primo settembre 2016, risultano stipulati 8.819 Patti, pari al
67% dei nuclei beneficiari di almeno due bimestri di erogazione
finanziaria. IL 48,5% dei Patti persegue finalità di pura
inclusione sociale (area abitativa, relazionale cure genitoriali
e parentali) mentre il restante 51,5% contiene obiettivi riferiti
all'Area lavorativa e formativa.
Dalla relazione è emerso inoltre un dato consistente pari
addirittura al 36% di working poor (cioè i c.d. lavoratori poveri
che nonostante un'occupazione accedono alla misura in quanto si
trovano in condizioni di povertà reale) e ha fatto emergere una
parte di cittadini che fino ad ora erano sconosciuti ai servizi
sociale dei Comuni.
La relazione verrà inviata alla III commissione consiliare per il
seguito di competenza.