Collio-Brda: Iacop a Bruxelles per progetto sito Unesco e mostra
(ACON) Trieste, 11 mag - MPB - Collio. Brda. In den Ecken.
Cuei. Italiano. Sloveno. Tedesco. Friulano.
Quattro espressioni in quattro lingue diverse per indicare la
medesima area geografica tra Italia e Slovenia, tra i fiumi
Isonzo e Judrio, al centro dell'esclusivo progetto
transfrontaliero di candidare questo territorio disegnato da un
armonioso susseguirsi di colline coltivate a vigneti, frutteti,
ulivi, a entrare nella Tentative List del Patrimonio Mondiale
dell'Umanità Unesco, con l'obiettivo di far riconoscere a livello
internazionale "l'eccezionale valore universale del sito".
La presentazione del progetto si è tenuta a Bruxelles, nella sede
dell'Ufficio di collegamento della Regione FVG, alla presenza del
presidente del Consiglio regionale Franco Iacop in occasione
dell'inaugurazione della mostra a "Collio Brda 1915-1917 -
soldati tra vigneti e ciliegi" curata da Giovanni Battista
Panzera e organizzata dalla Società Cormonese Austria, in
collaborazione con il Goriski Muzej.
Presenti all'evento Franco Boccheri, referente Nord Italia
Icomos/Unesco e rappresentanti istituzionali delle comunità di
Collio e Brda e del comitato tecnico-scientifico della
canditatura.
Un'occasione per ripensare alla storia - ha sottolineato Iacop -
di questo territorio rimasto unitario per mille anni nonostante
le molte vicende storiche, come conferma la sua denominazione
quadrilingue dal medioevo al 1918, quando era governato
dall'impero Austriaco.
Poi la Prima Guerra Mondiale, che ha lasciato devastazioni, lutti
e rovine; l'area riunita sotto lo Stato italiano fu poi
attraversata da un confine dopo il trattato di pace tra l'Italia
e la Jugoslavia nel 1947.
La geografia politica ha per quasi mezzo secolo separato i
profili di una geografia fisica di straordinaria bellezza,
forgiata da economie, tradizioni e architetture comuni, come
confermano le rimanenti testimonianze di borghi fortificati,
chiese isolate e castelli, e intessuta di relazioni sociali e
culturali che dal 2007, con l'abolizione definitiva della
frontiera e l'ingresso della Slovenia nell'Ue, hanno ripreso a
scorrere sulle medesime strade di un tempo, senza più
limitazioni, restituendo l'armonico insieme di questi luoghi.
Entrare nella lista Unesco significa riconoscere la storia e
l'identità di ciascun popolo e promuovere la tutela del
patrimonio naturale e culturale del luogo aprendo le porte a una
grande opportunità sociale ed economica per questo territorio
transfrontaliero - ha insistito Iacop sottolineando il valore
simbolico dato alla presentazione del progetto di candidatura in
occasione dell'inaugurazione della mostra, nel centenario della
Prima Guerra Mondiale.
La rassegna, attraverso molte foto provenienti sia da collezioni
private che dagli archivi di istituzioni pubbliche, racconta le
vicende belliche del conflitto tra Italia e Austria nel teatro di
un territorio fertile e coltivato, che portava i suoi frutti e le
sue primizie nel cuore dell'Europa e che fu violato e tormentato
da insediamenti militari e bombardamenti.
Si tratta di una importante e utile operazione della memoria,
ricostruzione storica e culturale in equilibrio tra storia e
microstoria, con uno sguardo sulla vita della gente e delle
comunità, non solo sul fronte ma anche dell'entroterra.
Simbolico l'itinerario che la mostra svilupperà anche in Slovenia
e Austria, fino a Vienna, raccontando pagine di un confine
cruciale che proprio la dimensione dell'Ue - ha sottolineato
infine Iacop - offre a paradigma di un percorso che non può
prevedere passi indietro.