IV Comm: audizione su nuova determinazione canoni case Ater
(ACON) Trieste, 16 mag - RCM - Il calcolo del canone di
locazione delle case Ater oggi si ritiene legato al binomio
Isee/congruità.
E' quanto ha affermato l'assessore regionale alle Infrastrutture,
Mariagrazia Santoro, alla IV Commissione consiliare che l'ha
chiamata a relazionare sulla nuova determinazione dei canoni Ater
prevista dal regolamento contenuto nella legge regionale 1/2016
sulle agevolazioni per l'edilizia sovvenzionata.
Il canone sovvenzionato è determinato dalle Ater biennalmente
entro il 31 dicembre dell'anno precedente il biennio di
riferimento, sulla base dell'Isee della situazione economica
equivalente (Isee) dell'assegnatario e del suo nucleo familiare,
in misura percentuale rispetto al canone oggettivo calcolato
sulla base dei parametri usati dall'Agenzia delle Entrate per la
determinazione delle rendite catastali, nonché tenuto conto della
classificazione energetica dell'edificio oltre all'esistenza o
meno dell'ascensore.
Ma prima di tutto - ha detto l'assessore - dobbiamo tener
presenti la finalità degli alloggi Ater (dare una casa alle
persone delle fasce deboli che non potrebbero accedere al mercato
immobiliare) e come definire le persone economicamente deboli
(per il welfare delle politiche sociali usiamo lo strumento
dell'Isee).
È con la legge regionale n. 15 del 2014 che abbiamo introdotto
per la prima volta il parametro dell'Indicatore per i canoni
dell'edilizia sovvenzionata, prima c'era l'Irpef che però è un
parametro risultato inadatto. Il passaggio all'Isee ha, tra
l'altro, permesso di far emergere delle situazioni più congrue al
reale stato economico delle famiglie beneficiarie, per una
posizione che potremmo dover rivedere al rialzo per circa 660
assegnatari.
Le modalità del calcolo dell'Isee, però - ha aggiunto la Santoro
-, hanno portato anche una certa confusione iniziale, tanto da
richiedere uno slittamento di due anni dei termini della sua
presentazione. Ancora oggi ci sono 430 famiglie che non l'hanno
presentato. Abbiamo comunque eliminato il concetto di canone
"minimo" per passare a quello di canone "congruo", dove il
termine è riferito sia al tenore di vita della famiglia sia allo
stato dell'alloggio (si veda classificazione energetica e
presenza dell'ascensore). Si calcola che il canone Ater di un
alloggia sia mediamente inferiore del 30% del canone medio delle
abitazioni private.
Oggi - ha concluso -, grazie anche a dei correttivi applicati ad
esempio alle persone single, soprattutto anziane, piuttosto che a
coloro che hanno perso il lavoro e si sono ritrovati con un Isee
inferiore del 25% di quello utilizzato per il calcolo del canone,
possiamo dire di avere una distribuzione più equa dei canoni agli
assegnatari, più completa rispetto alle capacità economiche della
famiglia.
(immagini tv)