M5S: Dal Zovo, contro proliferazione nutrie, no all'uso delle armi
(ACON) Trieste, 21 mag - COM/AB - La Giunta Serracchiani sta
per portare nella Commissione competente del Consiglio regionale
un disegno di legge per l'eradicazione delle nutrie.
Se verrà approvato così com'è stato proposto, saremo di fronte a
un buco nell'acqua perché non risolverà il problema, trattandosi
più di un mero regolamento sulla caccia e non di un provvedimento
volto a prevenire il problema. Addirittura potrebbe produrre
ulteriori danni all'ecosistema visto che le armi da fuoco
potranno entrare anche nei parchi protetti. Tutti i soggetti
muniti di licenza per l'esercizio dell'attività venatoria,
infatti, potranno sparare in ogni periodo dell'anno su tutto il
territorio regionale, anche in luoghi, periodi e orari di solito
vietati all'esercizio venatorio.
Ad affermarlo è Ilaria Dal Zovo, consigliera regionale del
MoVimento 5 Stelle, che prosegue:
Peraltro, limitarsi a regolamentare il semplice abbattimento
delle nutrie senza intervenire con ulteriori e necessarie misure
a salvaguardia dell'ambiente e della biodiversità non rappresenta
una novità, in quanto già negli anni scorsi era stato attuato con
piani di eradicazione che non hanno portato al contenimento del
problema. Le risorse economiche che vengono impiegate in questi
piani di abbattimento, inutili e crudeli, dovrebbero essere usate
invece per la tutela delle arginature fluviali e dei canali,
limitando l'impatto della nutria sulle colture agricole.
L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
(Ispra) ha più volte confermato che l'eradicazione di una specie
esotica invasiva, quale la nutria, rappresenta un'utopia. Al
contrario abbiamo bisogno di un monitoraggio serio e di un piano
coordinato, perché le nutrie si spostano da un ambiente all'altro
per creare all'infinito nuove colonie. Inoltre, aumentando
l'attività venatoria, aumenta anche la loro fertilità in un
circolo vizioso senza fine.
Per ottenere risultati dovremmo promuovere un programma di
informazione e formazione sui potenziali impatti ecologici ed
economici delle specie esotiche invasive definite nel regolamento
dell'Unione europea n. 1141/2016 e, in particolare, sulla nutria;
investire le risorse in progetti di sterilizzazione e interventi
tesi al miglioramento e al riequilibrio ambientale proteggendo e
potenziando gli antagonisti naturali di questi roditori, come le
volpi, adottare azioni di mitigazione e ripristino degli habitat
danneggiati dalle popolazioni di nutrie. Per questo presenteremo
una serie di emendamenti al disegno di legge proposto dalla
Giunta Serracchiani.
Dopo il fallimento conclamato delle politiche regionali per il
problema dei cinghiali, che ha seguito un copione simile, sarebbe
doveroso un ripensamento da parte dell'Esecutivo regionale, che
dovrebbe ritirare questo provvedimento e proporne uno diverso, in
grado di individuare le giuste finalità che una legge regionale
in materia di salvaguardia dell'ambiente e di tutela della
biodiversità deve porsi. A maggior ragione quando tutti sanno che
a Roma è in fase di predisposizione un disegno di legge in
materia. Prima bisognerebbe attendere gli sviluppi romani, per
poi preoccuparsi delle deleghe che lo Stato ci darà a riguardo.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che le nutrie non sono arrivate
da sole in Italia, ma sono state liberate da chi, per anni, le ha
sfruttate e uccise per la loro pelliccia. Ancora una volta, ai
problemi causati dall'uomo si risponde con lo sterminio e non con
la ricerca delle reali colpe e di una soluzione del problema nel
rispetto dell'ambiente e della biodiversità.
Senza contare che le carcasse dovranno essere bruciate, con
enormi spese a carico dei cittadini del Friuli Venezia Giulia.
Per tutte queste valutazioni chiediamo alla Giunta Serracchiani
di fermarsi e di analizzare con maggiore serietà il problema
della proliferazione delle nutrie nella nostra regione.