Comit. ristretto: legge elettorale regionale va in V Commissione
(ACON) Trieste, 30 mag - AB - Le modifiche alla legge
elettorale regionale saranno esaminate la prossima settimana,
mercoledì e giovedì, in V Commissione, avendo come testo base
quello presentato da Pietro Paviotti dei Cittadini. E il
provvedimento che ne uscirà potrebbero essere all'ordine del
giorno del Consiglio regionale entro la fine di giugno.
Il Comitato ristretto costituito in seno alla V Commissione non
ha raggiunto, infatti, una convergenza sulle proposte messe sul
tavolo la scorsa settimana dal capogruppo Pd Diego Moretti, così
al presidente Vincenzo Martines (Pd) non è rimasto altro che
prenderne atto e adottare questa decisione.
Decisione alla quale il Comitato ristretto è giunto dopo aver
sentito gli interventi di alcuni suoi componenti.
Per Riccardo Riccardi, capogruppo di FI che però ha parlato anche
a nome dei colleghi del centrodestra, la questione dirimente è
rappresentata dai tempi e dal conseguente calendario che verrà
dettato dalla politica nazionale. Se si andrà a elezioni
politiche anticipate cosa farà la presidente Serracchiani? Ci
saranno anche consiglieri regionali direttamente coinvolti? E
quindi che cosa succederà in Friuli Venezia Giulia?
Per Riccardi è fondamentale, prima di parlare di modifiche alla
legge elettorale regionale, capire se la legislatura in Friuli
Venezia Giulia andrà a compimento naturale, quindi a maggio 2017,
oppure si chiuderà prima. Perché se la nuova legge elettorale
regionale venisse anche approvata, ma non a maggioranza
qualificata, ci sarebbero tre mesi di tempo per chiedere un
referendum su di essa, al termine dei quali il referendum
dovrebbe poi essere indetto.
Se a livello nazionale la legislatura dovesse terminare
anticipatamente, le norme regionali rischierebbero di non poter
essere applicate quindi oggi, più che una legge, si farebbe un
esercizio legislativo.
Martines si è detto invece dell'idea che non sia accettabile
condizionare il lavoro del Consiglio regionale a tempi incerti, a
decisioni nazionali che oggi non conosciamo. Bisogna quindi
andare avanti, in Commissione e in Aula, con i tempi che noi
decidiamo.
A livello nazionale ci hanno abituati a modifiche, colpi di mano,
scelte, decisioni imprevedibili - così Elena Bianchi (M5S) - ma
l'ambito nazionale non deve distrarci rispetto a una legge che
riguarda il Friuli Venezia Giulia. Anche perché stiamo parlando
di piccole modifiche tecniche.
Il problema dei tempi è serio, non banale. Ci sono le condizioni
per arrivare a una legge elettorale regionale approvata con una
maggioranza rafforzata scongiurando il referendum? A chiederselo
il capogruppo AP Alessandro Colautti, sennò si rischia davvero la
sua applicabilità.
Sulle proposte di Moretti la via della mediazione sarebbe stata
percorribile, a giudizio di Paviotti, che pur riconoscendo la
serietà del problema tempi, si è espresso per il mantenimento dei
calendari di Commissione e Aula.
A tirare le fila Moretti, che ha evidenziato come il tema delle
elezioni anticipate non sia di oggi, che in questi giorni sembra
che stia avendo un'accelerazione, ma che questa incertezza
rischia di tenerci fermi per molto tempo.
Cosa succederà? Quali riflessi da eventuali elezioni politiche
anticipate per il Friuli Venezia Giulia? Nessuno oggi può
saperlo. Se però non ci sono le condizioni per andare avanti in
Comitato ristretto sulle proposte del Pd, prendiamo atto che
questa fase si è conclusa e da qui alla prossima settimana,
quando si riunirà la V Commissione, ognuno farà le sue
valutazioni, anche alla luce di eventuali novità che nel
frattempo dovessero emergere da Roma.
(immagini tv)