Citt: le proposte di modifica alla legge elettorale regionale
(ACON) Trieste, 7 giu - COM/AB - La V Commissione consiliare ha
affrontato la discussione generale sulla riforma della Legge
elettorale regionale che si basa sul testo base - pdl 40 -
presentato dal Gruppo Consiliare dei Cittadini.
Ricordiamo - così il capogruppo Pietro Paviotti - che la proposta
prevede tre precise modifiche alle norme vigenti, che hanno
l'obiettivo di rendere migliore la composizione dell'Aula del
Consiglio regionale, limitando differenze, eliminando ostacoli
non più giustificabili, favorendo un sano ricambio. In
particolare:
Per limitare la differenza di genere, oggi evidenziata dalla
presenza di sole 10 donne su 49 (il 20% circa) nell'Aula
consiliare, si propone di inserire la doppia preferenza di
genere.
Per rimuovere l'ostacolo alla possibilità di candidarsi dei
sindaci si propone di cancella la norma che li rende ineleggibili.
Per favorire il ricambio dei consiglieri regionali si propone di
abbassare da 3 a 2 il limite massimo dei mandati consecutivi.
Su queste proposte è stato istituito un Comitato ristretto con la
presenza di tutte le forze politiche; ebbene questo Comitato non
è stato in grado di affrontare il tema trovando un punto di
sintesi e di condivisione; il centro destra, FI in particolare,
non ha dichiarato mai la propria posizione sulle tre proposte e
le conseguenti intenzioni di voto. Sono favorevoli a equiparare
diritti e doveri dei sindaci e dei Consiglieri regionali:
eleggibilità e due mandati per tutti? Lo dicano e votino sì alla
proposta. Diversamente si tratta semplicemente di fare
tatticismi, operare in modo dilatorio e ostruzionista. Il Pd in
Comitato ristretto ha invece proposto alcune mediazioni su tutti
i temi, proposte che come Gruppo dei Cittadini abbiamo accolto
con favore. Dopodiché oggi dobbiamo ancora registrare difficoltà
a trovare una posizione completamente condivisa.
La situazione di oggi è la seguente:
Sulla doppia preferenza di genere ci siamo e una posizione della
maggioranza esiste.
Sulla rimozione della ineleggibilità dei sindaci la mediazione
trovata e condivisa è quella di non eliminarla per tutti, ma solo
per i sindaci con popolazione inferiore a 10.000 abitanti.
Resterebbe quindi l'obbligo per i sindaci con popolazione
superiore a 10.000 abitanti dimettersi dalla carica ricoperta
(sindaco), ma 35 giorni prima del voto e non 90 come adesso.
Sulla limitazione da tre a due dei mandati dei consiglieri
regionali non vi è ancora una soluzione, nonostante il Gruppo dei
Cittadini sia disposto ad accettare la proposta avanzata proprio
dal Pd in Comitato ristretto e cioè di far partire questa
limitazione non da subito ma dalla prossima legislatura. In
questo senso abbiamo anche presentato un emendamento che ci
auguriamo possa rappresentare un punto di intesa che, a nostro
parere, è serio e ragionevole.