M5S: sostegno al reddito, fare chiarezza su modalità assegnazione
(ACON) Trieste, 7 giu - COM/MPB - Il portavoce del M5S in
Consiglio regionale Cristian Sergo in una nota auspica si possa
far chiarezza su alcune modalità di assegnazione della Misura di
inclusione attiva e di sostegno al reddito (Mia) che stanno
mettendo in difficoltà molti cittadini.
Il consigliere evidenzia come quotidianamente arrivino
segnalazioni di cittadini beneficiari Mia che ormai da mesi non
ricevono più nulla, vivendo in una costante situazione di
disperazione: "persone che si sentono abbandonate dalle
istituzioni e alle quali non vengono date le informazioni
corrette su quanto stia avvenendo.
"I problemi - sottolinea Sergo - sono dovuti alla scelta della
Giunta Serracchiani - criticata fortemente dal MoVimento 5 Stelle
- di affidare i controlli e l'erogazione degli assegni all'Inps,
ma anche alle difficoltà di reperire gli assistenti sociali che
solo pochissimi ambiti hanno potuto ottenere.
"Oggi però - fa sapere il consigliere pentastellato - siamo
venuti a conoscenza di una lettera che è stata spedita ai
beneficiari della misura che dovrebbero godere del rinnovo
previsto per legge.
"Così, ecco che a Monfalcone spunta il "pre-patto": un nuovo
documento del quale, in due anni dall'approvazione della 15/2015,
non avevamo mai né sentito né letto da nessuna parte. Non è
previsto, infatti, né dalla legge regionale né dal regolamento
attuativo. A nostro avviso si tratta solamente dell'ennesima
lungaggine burocratica fatta da chi lamenta eccessivi vincoli e
procedure. Una cosa senza senso che condanniamo senza se e senza
ma.
"La legge è chiara sul punto - precisa il consigliere -; per
ottenere il rinnovo deve passare almeno un bimestre dall'ultima
mensilità corrisposta e non più di sei mesi. Invece, a quanto
pare, molti servizi sociali hanno lasciato correre ben oltre i
due mesi ma avrebbero dovuto rinnovare la misura alla stesura del
patto. Per il M5S è inaccettabile che a un cittadino, dopo sei
mesi, si faccia compilare un pre-patto, per poi, successivamente,
tornare a stringere il patto di inclusione.
"C'erano 180 giorni di tempo per farlo e non è stato fatto nulla
e stiamo parlando di un rinnovo di interventi già previsti nel
precedente patto.
"Speriamo - conclude Sergo - che si possa far chiarezza anche su
quest'ultima invenzione che a noi sembra l'ennesima "genialata"
per prendere tempo, mettendo in ulteriore difficoltà chi ha
bisogno della Misura di inclusione attiva e di sostegno al
reddito anche solo per fare la spesa".