M5S: Frattolin, rifiuti cementificio Fanna, cittadini avvertiti tardi
(ACON) Trieste, 20 giu - COM/RCM - Il cementificio di Fanna
brucia rifiuti. Eleonora Frattolin, portavoce del M5S in
Consiglio regionale, così commenta: "Cittadini avvertiti con due
mesi di ritardo. Siamo disgustati dalla mancanza di informazione
da parte del sindaco di Fanna e della Giunta Serracchiani"
Spiega ancora la Frattolin: "L'azienda Ambiente Servizi
(recentemente sotto indagine della Guardia di Finanza), che si
vanta di un 80% di raccolta differenziata non raccontando però
che la maggior parte dei materiali differenziati raccolti diventa
combustibile solido secondario destinato al recupero energetico,
può finalmente risparmiarsi i viaggi in Slovacchia e conferire il
combustibile da rifiuto a chilometro quasi zero nell'impianto di
Fanna".
La consigliera accusa quindi "le amministrazioni locali (comunali
e regionali) che ben si guardano dall'informare, coinvolgere e
soprattutto tutelare i cittadini. Per il sindaco di Fanna, ma
anche per Arpa e Azienda sanitaria, è assolutamente normale e
corretto aspettare due mesi per avvisare la popolazione
dell'avvio della fase di incenerimento rifiuti. Per Arpa e Aas
non si profila nessun problema di confusione delle indagini
ambientali in corso che dovrebbero chiarire lo stato di
inquinamento del territorio e magari anche i responsabili. Tanto
chissà quanto tempo ancora ci vorrà per arrivare a un verdetto:
tra piani di campionamento incompleti e rivisti, analisi
sbagliate e non conformi, terreni che si devono cercare per mesi
(sperando che siano tutti effettivamente prati stabili intoccati
da anni), indagini epidemiologiche che non tengono minimamente
conto degli inquinanti effettivamente trovati, studi sui metalli
pesanti che non esauriscono il ventaglio di inquinanti emessi sul
territorio.
"I nostri virtuosi amministratori locali lo sanno che possono
richiedere ad Arpa, pagando, ulteriori analisi oltre a quelle
previste dai piani di campionamento ufficiali? Se lo sanno è
evidente che la tutela della salute e dell'ambiente non rientrano
tra le priorità di spesa comunale. D'altronde non lo è quasi mai,
se in tutta la regione appena due amministrazioni comunali su 216
hanno commissionato ad Arpa analisi extra per tutelare i propri
cittadini (a Manzano dove è stato riavviato un inceneritore di
rifiuti speciali e a Trieste dove le analisi dei giardini
comunali hanno portato a ordinanze restrittive).
"E la Regione? Forte di un programma elettorale della presidente
Serracchiani che prevedeva l'assoluto divieto di autorizzare
cementifici a bruciare rifiuti, di cui è stata fatta carta
straccia dopo pochi mesi, l'Esecutivo regionale si è limitato a
istituire un fantomatico tavolo tecnico sulla questione
ambientale locale, di cui nessuno ancora ha capito l'utilità.
"Inoltre, la Giunta Serracchiani si vanta pubblicamente di aver
messo in campo una pianificazione virtuosa sulla gestione dei
rifiuti, quando contemporaneamente si autorizzano impianti in
tutto il Friuli Venezia Giulia a smaltire quantitativi ben
superiori al fabbisogno, non solo locale ma addirittura
regionale. Evidentemente l'importazione di rifiuti è un obiettivo
strategico della politica economica regionale, altro che economia
circolare.
"Ci chiediamo - chiosa la Frattolin - come dovrebbero sentirsi
oggi i cittadini che da anni chiedono un minimo di precauzione e
attenzione all'ambiente in cui vivono".