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M5S: Frattolin, rifiuti cementificio Fanna, cittadini avvertiti tardi

20.06.2017
17:50
(ACON) Trieste, 20 giu - COM/RCM - Il cementificio di Fanna brucia rifiuti. Eleonora Frattolin, portavoce del M5S in Consiglio regionale, così commenta: "Cittadini avvertiti con due mesi di ritardo. Siamo disgustati dalla mancanza di informazione da parte del sindaco di Fanna e della Giunta Serracchiani"

Spiega ancora la Frattolin: "L'azienda Ambiente Servizi (recentemente sotto indagine della Guardia di Finanza), che si vanta di un 80% di raccolta differenziata non raccontando però che la maggior parte dei materiali differenziati raccolti diventa combustibile solido secondario destinato al recupero energetico, può finalmente risparmiarsi i viaggi in Slovacchia e conferire il combustibile da rifiuto a chilometro quasi zero nell'impianto di Fanna".

La consigliera accusa quindi "le amministrazioni locali (comunali e regionali) che ben si guardano dall'informare, coinvolgere e soprattutto tutelare i cittadini. Per il sindaco di Fanna, ma anche per Arpa e Azienda sanitaria, è assolutamente normale e corretto aspettare due mesi per avvisare la popolazione dell'avvio della fase di incenerimento rifiuti. Per Arpa e Aas non si profila nessun problema di confusione delle indagini ambientali in corso che dovrebbero chiarire lo stato di inquinamento del territorio e magari anche i responsabili. Tanto chissà quanto tempo ancora ci vorrà per arrivare a un verdetto: tra piani di campionamento incompleti e rivisti, analisi sbagliate e non conformi, terreni che si devono cercare per mesi (sperando che siano tutti effettivamente prati stabili intoccati da anni), indagini epidemiologiche che non tengono minimamente conto degli inquinanti effettivamente trovati, studi sui metalli pesanti che non esauriscono il ventaglio di inquinanti emessi sul territorio.

"I nostri virtuosi amministratori locali lo sanno che possono richiedere ad Arpa, pagando, ulteriori analisi oltre a quelle previste dai piani di campionamento ufficiali? Se lo sanno è evidente che la tutela della salute e dell'ambiente non rientrano tra le priorità di spesa comunale. D'altronde non lo è quasi mai, se in tutta la regione appena due amministrazioni comunali su 216 hanno commissionato ad Arpa analisi extra per tutelare i propri cittadini (a Manzano dove è stato riavviato un inceneritore di rifiuti speciali e a Trieste dove le analisi dei giardini comunali hanno portato a ordinanze restrittive).

"E la Regione? Forte di un programma elettorale della presidente Serracchiani che prevedeva l'assoluto divieto di autorizzare cementifici a bruciare rifiuti, di cui è stata fatta carta straccia dopo pochi mesi, l'Esecutivo regionale si è limitato a istituire un fantomatico tavolo tecnico sulla questione ambientale locale, di cui nessuno ancora ha capito l'utilità.

"Inoltre, la Giunta Serracchiani si vanta pubblicamente di aver messo in campo una pianificazione virtuosa sulla gestione dei rifiuti, quando contemporaneamente si autorizzano impianti in tutto il Friuli Venezia Giulia a smaltire quantitativi ben superiori al fabbisogno, non solo locale ma addirittura regionale. Evidentemente l'importazione di rifiuti è un obiettivo strategico della politica economica regionale, altro che economia circolare.

"Ci chiediamo - chiosa la Frattolin - come dovrebbero sentirsi oggi i cittadini che da anni chiedono un minimo di precauzione e attenzione all'ambiente in cui vivono".