M5S: Dal Zovo, interpellanza su moria di pesci nel Tagliamento
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/MPB - "Dimezzare la portata del
deflusso minimo vitale del fiume Tagliamento senza ordinare
all'Ente Tutela Pesca il recupero della fauna ittica causando di
conseguenza una vasta moria di pesci può essere considerata una
buona pratica per contrastare i cambiamenti climatici in atto?".
A chiederlo alla giunta Serracchiani con una interpellanza è la
consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo che
oggi ha constatato personalmente gli effetti che queste decisioni
stanno avendo su temoli, barbi e trote che popolano il
Tagliamento.
"Le proiezioni climatiche stagionali, presentate nel seminario
"Cambia il Clima in FVG" dello scorso 20 giugno a Trieste,
prevedono un aumento delle piogge invernali e una diminuzione
delle piogge estive - ricorda Dal Zovo -. Circostanze che hanno
spinto l'assessore Vito ad affermare che "entro fine anno
imposteremo la nostra strategia di adattamento, indicando le
buone pratiche che tutti i cittadini potranno adottare per dare
una risposta positiva ai cambiamenti climatici in atto". Sono
passati solo pochi giorni ed ecco che le "best practices" targate
Serracchiani & Co. hanno preso forma: dichiarazione in via
d'urgenza dello stato di sofferenza idrica, autorizzazione alla
riduzione del deflusso minimo vitale (dvm) del Tagliamento per
quindici giorni; dimezzamento della portata del dmv del fiume
dall'impianto di Ospedaletto così da assicurare l'irrigazione dei
campi".
"Se da una parte è vero che la legge 152 del 2006 prescrive che
nei periodi di siccità deve essere assicurata, dopo il consumo
umano, la priorità dell'uso agricolo, dall'altra parte non
possiamo sottovalutare che la stessa norma prevede che l'uso
delle acque sia effettuato salvaguardando le aspettative e i
diritti delle generazioni future a fruire di un integro
patrimonio ambientale. Patrimonio che - come testimoniano le
immagini - oggi sta letteralmente morendo. Lasciare un fiume
senza acqua non solo danneggia i pesci in modo evidente a tutti
(anche alla stessa giunta Serracchiani), ma - conclude la
consigliera penstastellata - è l'intero ecosistema a subirne le
conseguenze. Muore la flora acquatica, muoiono gli invertebrati,
i pesci, gli anfibi...".