Sel-FVG: Lauri, no a un Cpr a Gradisca d'Isonzo
(ACON) Trieste, 23 giu - COM/RCM - "La struttura dell'ex Centro
di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d'Isonzo è
incompatibile con il rispetto dei diritti umani. Lo ha
certificato l'autorità sanitaria regionale prima che venisse
chiuso, nel 2014, ma da allora nessun lavoro significativo è
stato fatto per rendere la struttura compatibile: la Regione lo
faccia presente al Governo, perché nessuna linea guida
ministeriale che a legislazione vigente provi a rendere umana la
permanenza in un Centro per il rimpatrio (Cpr) potrà cancellare
questa condizione che ha una natura strutturale".
Lo ha chiesto all'assessore regionale Gianni Torrenti Giulio
Lauri, consigliere regionale di Sel-FVG, intervenendo durante i
lavori della VI Commissione consiliare sull'ipotesi di una
prossima realizzazione di un Cpr a Gradisca da parte del Governo
e ricordando i contenuti della relazione sulle condizioni
igienico-sanitarie all'interno del Cie fatta dalla locale Azienda
sanitaria nel 2014.
"Noi rimaniamo fermamente contrari a realizzare a Gradisca un
Cpr, così come siamo stati contrari al Cie che infatti nel 2014 è
stato chiuso - ha continuato Lauri -. Ma anche indipendentemente
da come la si pensi sulla possibilità di gestire nel rispetto
della Costituzione e dei diritti umani un Cpr, e qui la decisione
spetta allo Stato, una cosa è certa: quella struttura, così
com'è, ha degli standard molto inferiori a quelli che lo Stato
stabilisce per un carcere e la Regione, che ha invece una
competenza diretta sulla verifica delle caratteristiche
igienico-sanitarie degli edifici, non può voler accettare che
persone siano trattenute sul suo territorio in strutture non
compatibili con il rispetto dei diritti umani, persino se il
trattenimento viene disposto dallo Stato."
L'assessore Torrenti ha raccolto la proposta del consigliere
affermando che la Regione segnalerà quanto prima le inadeguatezze
della struttura di Gradisca, richiamando il giudizio dato a suo
tempo dai tecnici del Servizio sanitario regionale.