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M5S: Sergo, rigettare licenziamenti legati a contratti illegittimi

23.06.2017
17:00
(ACON) Trieste, 23 giu - COM/CMC - "Anche in Friuli Venezia Giulia i contratti di affitto di ramo d'azienda stipulati dalle singole attività negli outlet e nei centri commerciali, che prevedono di licenziare i dipendenti alla fine del contratto, vanno rigettati. Si tratta di contratti dichiarati illegittimi già da tre sentenze della magistratura, che costringono i negozianti a licenziare i propri dipendenti prima di restituire il ramo d'azienda alla proprietà, invece di fare ciò che prevede l'art. 2112 del codice civile: i dipendenti devono continuare a lavorare nel centro commerciale".

A lanciare questo appello è il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo che da sempre tiene alta la guardia su questi temi. A gennaio il gruppo del M5S in Consiglio regionale aveva infatti reso pubblica l'indagine della Guardia di Finanza e della Procura di Gorizia che, partendo da un caso specifico riguardante il Tiare di Villesse, aveva messo in forte dubbio la validità degli affitti di ramo d'azienda imposti dai centri commerciali ai piccoli negozi.

"Il trucco - spiega Sergo - è semplice. Attraverso il sistema dell'affitto del ramo d'azienda, chi subentra nel negozio preferisce assumere nuovo personale quasi sempre con contratti precari e con i benefici solo per lui e non certo per i lavoratori del "Jobs-act". Un sistema, finalmente, definito illegittimo anche dallo stesso ministero del Lavoro. Il governo, rispondendo a una interrogazione del deputato M5S Claudio Cominardi che chiedeva di tutelare le posizioni lavorative del personale dipendente della Saldarini Srl, ha ribadito infatti che il rapporto di lavoro, in base a più pronunciamenti della Cassazione, debba proseguire con la proprietà del Centro e che il lavoratore debba conservare tutti i diritti.

"Da tempo monitoriamo la situazione anche nella nostra regione - rileva il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle -. Stiamo cercando di capire anche quanto queste pratiche illegittime stiano costando sia ai lavoratori che si ritrovano ingiustamente per strada dopo la chiusura di un negozio, sia alle casse dello Stato e della Regione. Basti ricordare che se si licenzia un dipendente ci sono danni incalcolabili per tutta la società e anche per la Regione che, ad esempio, eroga contributi alle imprese per assumere nuovamente queste persone, ma tutto ciò non sarebbe necessario. Si fa questo - aggiunge - solo per permettere alla grande distribuzione di essere sempre più competitiva rispetto ai piccoli negozi di vicinato.

"Per tutte queste motivazioni invitiamo i lavoratori che stanno per essere licenziati di verificare se i loro datori di lavoro hanno stipulato un affitto di ramo d'azienda e di rifiutare il licenziamento e gli ammortizzatori sociali. È un loro diritto, sancito dal Codice civile oltre che dalla normativa comunitaria - conclude Sergo -, continuare infatti a lavorare in quel centro commerciale".