M5S: Sergo, vigilanza coop., mettere mano a legge regionale
(ACON) Trieste, 26 giu - COM/MPB - "Solo oggi, dopo quattro
anni di governo del Friuli Venezia Giulia, la presidente
Serracchiani si rammenta di chiedere al governo Gentiloni di
mettere mano al sistema della vigilanza e del prestito sociale,
distinguendo fra le cooperativa vere e quelle fasulle? Dopo tre
anni di disastri - da noi annunciati e talvolta preannunciati -
che hanno devastato il nostro sistema delle cooperative, siamo
costretti a ricordare alla governatrice che lei stessa, in prima
persona, non ha ancora messo mano alla legge regionale sulla
vigilanza".
Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale,
Cristian Sergo, commenta così le ultime esternazioni di Debora
Serracchiani.
"Eppure - ricorda Sergo - abbiamo competenza legislativa per
modificare questa normativa. Forse la presidente della Regione
ritiene che il nostro sistema sia perfetto? - si chiede il
consigliere pentastellato -. È quello che abbiamo sempre
sostenuto anche noi affermando che la legge c'è ma non è stata
applicata. Allora Serracchiani abbia il coraggio di dirlo anche
ai soci risparmiatori che ci hanno rimesso il prestito sociale.
"È doveroso ricordare per l'ennesima volta quanto sia stato grave
che un'amministrazione regionale non abbia esercitato il proprio
potere di vigilanza, né nelle modalità né nei tempi previsti
dalla legge. Nel caso di CoopCa - tanto per fare un esempio
lampante - per mesi alcuni componenti del cda coinvolti
nell'indagine sono stati lasciati tranquillamente al loro posto,
nonostante le legittime richieste di avvicendamento avanzate dai
soci. Eppure la legge regionale permetteva di agire anche in
questo caso ma non si è fatto.
"Serracchiani dica piuttosto ai soci prestatori quando potranno
rivedere i soldi andati in fumo. Sia a Trieste che a Tolmezzo c'è
ancora gente che aspetta. Neppure sul lato dell'Isee che
penalizza i soci è stato fatto qualcosa. Noi - conclude il
consigliere pentastellato - abbiamo riportato la vicenda
all'attenzione del Consiglio regionale con una mozione, ma deve
essere il governo a muoversi".