CR: pdl contrasto gioco d'azzardo, i relatori (2)
(ACON) Trieste, 27 giu - CMC - E' iniziato in Consiglio
regionale l'esame del provvedimento di legge in materia di
contrasto al gioco d'azzardo e di prevenzione e trattamento delle
patologie correlate.
Il testo adegua la normativa regionale adottata nel 2014, ai
recenti sviluppi e agli studi compiuti sul fenomeno, intervenendo
su una materia nella quale "Governo e Parlamento si sono
dimostrati a oggi per lo più inerti", ha affermato Andrea Ussai
(M5S) relatore di maggioranza della proposta di legge insieme al
consigliere Gino Gregoris (Citt).
Di fronte a un simile scenario nazionale è nata la consapevolezza
e l'impellenza di disciplinare meglio la materia almeno a livello
regionale, modificando con proposte di regolamentazione più
stringenti le norme in vigore per far fronte in modo adeguato ai
drammi del gioco, organizzare formazione e prevenzione,
catalizzare l'impegno di quei soggetti che operano in questo
ambito.
Ussai ha quindi tracciato il percorso compiuto dalla III
Commissione, che nell'unificare tre distinti provvedimenti, è
giunto a un testo unificato e condiviso che da un lato
rappresenta la risposta regionale per la tutela, cura e
prevenzione della salute degli individui, e dall'altro
costituisce il punto di partenza di una più ampia, concreta e
articolata discussione sul tema che deve necessariamente essere
stimolata a livello nazionale.
La proposta di legge introduce, a fianco al concetto di gioco
d'azzardo patologico, quello di disturbo da gioco d'azzardo, con
specifiche alle definizioni di sala da gioco, sala scommesse e di
luoghi sensibili, il cui elenco si amplia, comprendendo anche i
bancomat, i cosiddetti "compro oro", le stazioni dei treni.
Il provvedimento impegna poi la Regione a collaborare anche con
le associazioni degli esercenti, le Camere di commercio e le
associazioni del terzo settore, per promuovere un codice etico di
autoregolamentazione che responsabilizzi gli esercenti che
saranno tenuti a dare informazioni sulle probabilità reali di
vincita e un test di verifica per una rapida valutazione del
rischio di dipendenza. Non da ultimo, si vieta qualsiasi attività
pubblicitaria relativa all'apertura o all'esercizio di sale da
gioco, l'oscuramento delle vetrine, nonché la concessione di
spazi pubblicitari compresi nei siti Internet delle istituzioni
pubbliche della Regione.
Un altro aspetto fondamentale - ha spiegato Ussai - riguarda
l'accesso ai finanziamenti regionali. Un esercente che vorrà
ottenere un finanziamento, infatti, non potrà ospitare nei suoi
locali le slot machine. Spetta ai Comuni individuare gli orari di
apertura delle sale da gioco e la relativa sanzione
amministrativa in caso di mancato rispetto degli stessi.
Si ribadisce il divieto di installazione di macchinette da gioco
e la raccolta di scommesse entro la distanza di 500 metri da un
luogo sensibile - ha affermato Ussai - che sarà applicato anche
alle sale giochi, sale scommesse e bar già in esercizio che
ospitano delle slot.
Tra le novità introdotte dal provvedimento è stato quindi
ricordato che a decorrere dal periodo di imposta in corso al 1°
gennaio 2018 verrà applicata una maggiorazione dello 0,92%
dell'IRAP per le attività nei cui locali sono installate
apparecchiature per il gioco. Una riduzione di entità analoga
viene stabilita per le attività che provvedono a disinstallare
gli apparecchi dai propri locali. L'assenza di apparecchi per il
gioco diventa poi requisito essenziale per accedere a
finanziamenti, benefici e vantaggi economici regionali.
Le attività in corso devono adeguarsi alla legge regionale entro
cinque anni dall'entrata in vigore, qualora si tratti di sale da
gioco o sale scommesse ed entro tre anni qualora si tratti di
qualsiasi altra attività. L'effetto pratico è che entro cinque
anni la norma che vieta la presenza di apparecchiature di
videolottery e slot machine entro 500 metri dai luoghi sensibili
favorirà la dismissione di questo fenomeno dai centri urbani.
Ribadendo quanto spiegato dal collega Ussai, Gino Gregoris (Citt)
ha ricordato come "l'attività di contrasto all'azzardopatia, fino
ad ora sia stata portata avanti quasi unicamente dal settori
prevenzione e salute, lasciando agli operatori e
all'organizzazione sociosanitaria, il compito di affrontare
questa forma di piaga sociale che sempre più fa sentire i suoi
effetti".
Con questa legge - ha aggiunto - interveniamo su un problema che
sta diventando sempre più grave: cerchiamo di essere più
stringenti e diamo opportunità ai sindaci di agire in maniera più
incisiva rispetto al passato e anche noi ci assumiamo grosse
responsabilità, poiché alcune disposizioni che abbiamo scritto
possono essere oggetto di impugnazione e di ricorso da parte dei
soggetti portatori di interesse.
(immagini tv)
(segue)