CR: presidente Iacop, 70° emendamento Tessitori Regione FVG (4)
(ACON) Trieste, 27 giu - MPB - Settant'anni fa, esattamente il
27 giugno 1947 - l'Assemblea Costituente approvò la proposta
emendativa al testo costituzionale presentata da Tiziano
Tessitori che riconobbe al Friuli Venezia Giulia lo statuto
speciale di autonomia.
Il Consiglio regionale ha fatto memoria di quel momento della
nostra storia con una celebrazione nell'Aula consiliare durante
la quale sono stati ricordati l'impegno politico e l'intensa
attività istituzionale del senatore Tessitori a favore della
Regione e della sua specialità.
"Con quell'atto - ha esordito il presidente del Consiglio
regionale Franco Iacop - venne formalmente concepita la nostra
Regione Autonoma anche se dovettero trascorrere altri 15 anni
abbondanti perchè vedesse concretamente la luce. Oggi celebriamo
quel risultato determinante per la nostra Storia e, ricordando la
complessa situazione di quel momento storico, comprendiamo la
lungimiranza del pensiero e dello sguardo politico di colui che è
riconosciuto come il padre della nostra Regione".
Il profilo storico e umano è stato poi delineato anche attraverso
il ricordo del nipote Michele Meloni Tessitori, che ha parlato a
nome della famiglia, e la lectio curata dalla storica friulana
Lucia Comelli che dal 2015 si occupa dell'inventariazione e dello
studio delle Carte Tessitori custodite nel Liceo classico
Stellini di Udine.
"Tessitori - ha detto Iacop - conseguì quel risultato dopo aver
aperto il confronto sull'autonomismo friulano già nel luglio del
1945 con tre articoli pubblicati sul quotidiano "Libertà" del
Comitato di Liberazione nazionale e con la fondazione
dell'Associazione per l'autonomia friulana. Una posizione, la
sua, che traeva forza anche dall'incarico conferitogli dal
presidente del Consiglio De Gasperi di illustrare alla
Costituente la posizione regionalista della Democrazia Cristiana
nella stesura della carta costituzionale, con le autonomie
regionali, e soprattutto quelle speciali, che vengono pensate
come correttivo all'esasperato centralismo statale portato al suo
culmine nel ventennio fascista. E non dimentichiamo che in questo
stesso contesto nacque anche l'articolo 6 della Costituente sulla
tutela delle minoranze linguistiche che poi rimase inattuato per
cinquant'anni fatta eccezione per le parziali attuazioni
riconosciute alla Valle d'Aosta e all'Alto Adige.
"Negli articoli pubblicati nel luglio del 1945, poco più di due
mesi dopo la Liberazione, Tiziano Tessitori manifesta apertamente
il proprio pensiero su alcune questioni dirimenti quali: la
contrarietà alla politica statale centralizzatrice e alla
conseguente uniformità legislativa; la riforma dello Stato in
senso autonomistico costruito sulle Regioni e sui Comuni con le
Province abolite, e alle quali si mantenevano alcune funzioni
come organi burocratici delle Regioni; il riconoscimento del
Friuli come entità regionale nella "buona battaglia" da condurre
nella riforma dello Stato italiano sul piano del decentramento
dei poteri.
"L'istanza autonomista si saldava con gli interessi preminenti di
carattere internazionale legati al trattato di pace e la Regione
si sarebbe dovuta chiamare Friuli Venezia Giulia. La contrarietà
espressa nella seconda Sottocommissione da socialisti e comunisti
venne contestata apertamente da Pier Paolo Pasolini, convinto
regionalista che sosteneva come "in una regione così cosciente di
sé come la friulana¿¿ si distrugge lo spirito nazionalistico, e
si coltivano problemi come il federalismo europeo".
"Il 1° febbraio 1947 - ha proseguito - la Commissione dei 75 per
la Costituzione prese in esame la Regione Friuli Venezia Giulia e
in quella sede per la prima volta affiorò l'ipotesi di dare al
Friuli uno Statuto Speciale. Tiziano Tessitori si inserì nel
dibattito sull'articolo 108 emendando la proposta
dell'on.Pecorari di Trieste che prevedeva l'istituzione della
Regione "giulio-friulana e di Zara". Propose il mantenimento
della denominazione Friuli - Venezia Giulia prendendo atto delle
condizioni poste dal Trattato di pace che lasciava all'Italia
soltanto una piccola parte della Venezia Giulia.
"Quanto ai motivi che giustificavano la concessione dello statuto
speciale - ha ricordato ancora il presidente Iacop -, Tessitori
non riteneva sufficiente il riferimento alle minoranze
linguistiche della Regione tanto che nel suo intervento in Aula
sottolineava, "ritengo sia necessario e politicamente opportuno
una distensione nei rapporti internazionali ¿.¿.offrendo ai nuovi
amministratori una organizzazione che possa servire come
strumento di pacificazione con il popolo vicino". Parlando "da
italiano e da friulano alla massima assemblea del mio paese,
parlo con la sensibilità che il mio popolo friulano ha dei
rapporti con il mondo slavo¿¿.. le mire espansionistiche saranno
superate quando sapremo dare attraverso la regione autonoma prova
della nostra decisa volontà di collaborazione tra i popoli" ".
"Dopo l'approvazione, Tessitori riconobbe che il risultato fu un
compromesso rispetto alla primitiva proposta di autonomia per il
Friuli che veniva unito alla Venezia Giulia, una scelta che ancor
oggi solleva confronti e dibattiti, ma che egli assunse come
l'unica opportunità che si poteva cogliere per affermare
l'unicità e la specialità della dimensione territoriale Friul -
Giuliana, in ciò confortato dalla adesione di Don Sturzo a questa
aspirazione.
"Tessitori, con la finezza d'intuito che gli era propria e con
l'autorevolezza che gli derivava dalla lunga militanza politica e
dalla riconosciuta indipendenza di giudizio, aveva saputo
esprimere - ha concluso Iacop - sentimenti e attese
dell'elettorato friulano, e più in generale le aspettative di
autonomia e di autodeterminazione delle identità storico -
culturali e delle popolazioni di questa complessa porzione
d'Italia.
(foto, immagini tv)
(segue)