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CR: ddl formazione e orientamento, relatore di minoranza (10)

27.06.2017
17:49
(ACON) Trieste, 27 giu - RCM - Siamo qui oggi a discutere di un provvedimento sostitutivo della attuale legge in materia di formazione professionale, vigente dal 1982, che questa Giunta ha voluto cancellare in appena 35 giorni.

Così Roberto Novelli (FI), relatore unico di minoranza, che ha chiesto se i portatori di interesse siano stati coinvolti "perché a quanto risulta dalle audizioni che la VI Commissione consiliare ha svolto, sembrerebbe che l'atto sia stato calato dall'alto e addirittura si sia formato un blocco che ha manifestato contrarietà su diversi articoli.

"Voi facilmente parlate di riforma della formazione, forse perché è il termine più facile da utilizzare. Ma in realtà sappiamo bene che il presente disegno di legge è, nella sostanza, un restyling della legge regionale 76/1982. Da formazione professionale si passa all'apprendimento permanente. E va bene - ha detto l'esponente forzista -, ma nel concreto siamo di fronte a un aggiustamento del dettame regionale alla normativa nazionale senza una vera e propria riforma del sistema, che rimane pubblico, eterodiretto dalla Regione, con visione e missione immutate.

"Partendo dal presupposto che il sistema della formazione attualmente in Regione è tra i migliori in Italia, ciò può costituire un bene. Ma molti permangono i punti interrogativi sul testo presentato. Ad esempio, perché non si è ribaltato il sistema della definizione dei fabbisogni? E perché non si è pensato, al posto dei finanziamenti gestiti dalla Regione per corsi indetti tramite bandi, all'istituzione di un assegno di studio per ogni studente, che rivolgendosi all'ente di formazione determina volontariamente la propria formazione, anche sulla base della richiesta delle aziende?

"L'unica proposta politica è obbligare l'applicazione del contratto della formazione ai dipendenti degli enti per ridurre il numero degli stessi. Al netto della pochezza di tale proposta - è la considerazione di Novelli -, è evidente che l'orientamento liberale di Forza Italia non può sostenere questa disposizione". Meglio sarebbe lasciare che gli enti di formazione si contraddistinguano per qualità e innovazione, piuttosto che per la tipologia contrattuale dei propri dipendenti: "Innovazione non è sicuramente la Carta dei servizi prevista dall'articolo 3. Non è che dando un nome di moda si migliora un servizio puramente descrittivo. I servizi di formazione cui gli utenti possono usufruire, le modalità di accesso, il diritto di informazione sulle caratteristiche dell'offerta formativa e di orientamento regionale, nonché le eventuali forme di sostegno alla fruizione dei servizi erogati sono già reperibili facilmente online senza alcuna difficoltà.

"In termini di qualità del sistema formazione, non è che istituendo per legge una rete, la rete si crea. Per legge, bisognerebbe garantire a tutti gli enti di formazione le stesse possibilità. Invece burocraticamente si è scelto di mantenere lo status quo, dove i grandi enti di formazione continuano a svolgere il ruolo predominante e ai piccoli enti non rimane che farsi guerra l'un l'altro.

"Nella legge, troviamo che il principio della centralità della persona è fondante di tutto l'impianto normativo. Ciò rappresenta una novità rispetto alla LR 76/1982. Sarà interessante capire come tale principio sarà attuato nella pratica.

"Qualora si riuscisse anche solo a pervenire all'allineamento tra la domanda di professionalità proveniente dal mercato del lavoro e l'offerta formativa, allora potremmo affermare che questo ddl avrà durata almeno pari alla legge vigente. È evidente che il testo così come proposto non è nemmeno lontanamente vicino a tale finalità.

"Si sollevano, inoltre, grosse perplessità circa la dotazione finanziaria posta a copertura delle finalità. Il settore della formazione è soggetto, nel prossimo triennio, a una diminuzione delle risorse rispetto al triennio precedente. Ciò è sintomatico di un'antitesi di fondo tra il dichiarato e il legiferato.

"Il gruppo di Forza Italia - ha chiosato Novelli - ha presentato degli emendamenti: se dovessero trovare accoglimento, non avremmo problemi a sostenere il ddl nel voto in Aula".

(immagini tv)

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