CR: ddl formazione e orientamento, relatore di minoranza (10)
(ACON) Trieste, 27 giu - RCM - Siamo qui oggi a discutere di un
provvedimento sostitutivo della attuale legge in materia di
formazione professionale, vigente dal 1982, che questa Giunta ha
voluto cancellare in appena 35 giorni.
Così Roberto Novelli (FI), relatore unico di minoranza, che ha
chiesto se i portatori di interesse siano stati coinvolti "perché
a quanto risulta dalle audizioni che la VI Commissione consiliare
ha svolto, sembrerebbe che l'atto sia stato calato dall'alto e
addirittura si sia formato un blocco che ha manifestato
contrarietà su diversi articoli.
"Voi facilmente parlate di riforma della formazione, forse perché
è il termine più facile da utilizzare. Ma in realtà sappiamo bene
che il presente disegno di legge è, nella sostanza, un restyling
della legge regionale 76/1982. Da formazione professionale si
passa all'apprendimento permanente. E va bene - ha detto
l'esponente forzista -, ma nel concreto siamo di fronte a un
aggiustamento del dettame regionale alla normativa nazionale
senza una vera e propria riforma del sistema, che rimane
pubblico, eterodiretto dalla Regione, con visione e missione
immutate.
"Partendo dal presupposto che il sistema della formazione
attualmente in Regione è tra i migliori in Italia, ciò può
costituire un bene. Ma molti permangono i punti interrogativi sul
testo presentato. Ad esempio, perché non si è ribaltato il
sistema della definizione dei fabbisogni? E perché non si è
pensato, al posto dei finanziamenti gestiti dalla Regione per
corsi indetti tramite bandi, all'istituzione di un assegno di
studio per ogni studente, che rivolgendosi all'ente di formazione
determina volontariamente la propria formazione, anche sulla base
della richiesta delle aziende?
"L'unica proposta politica è obbligare l'applicazione del
contratto della formazione ai dipendenti degli enti per ridurre
il numero degli stessi. Al netto della pochezza di tale proposta
- è la considerazione di Novelli -, è evidente che l'orientamento
liberale di Forza Italia non può sostenere questa disposizione".
Meglio sarebbe lasciare che gli enti di formazione si
contraddistinguano per qualità e innovazione, piuttosto che per
la tipologia contrattuale dei propri dipendenti: "Innovazione non
è sicuramente la Carta dei servizi prevista dall'articolo 3. Non
è che dando un nome di moda si migliora un servizio puramente
descrittivo. I servizi di formazione cui gli utenti possono
usufruire, le modalità di accesso, il diritto di informazione
sulle caratteristiche dell'offerta formativa e di orientamento
regionale, nonché le eventuali forme di sostegno alla fruizione
dei servizi erogati sono già reperibili facilmente online senza
alcuna difficoltà.
"In termini di qualità del sistema formazione, non è che
istituendo per legge una rete, la rete si crea. Per legge,
bisognerebbe garantire a tutti gli enti di formazione le stesse
possibilità. Invece burocraticamente si è scelto di mantenere lo
status quo, dove i grandi enti di formazione continuano a
svolgere il ruolo predominante e ai piccoli enti non rimane che
farsi guerra l'un l'altro.
"Nella legge, troviamo che il principio della centralità della
persona è fondante di tutto l'impianto normativo. Ciò rappresenta
una novità rispetto alla LR 76/1982. Sarà interessante capire
come tale principio sarà attuato nella pratica.
"Qualora si riuscisse anche solo a pervenire all'allineamento tra
la domanda di professionalità proveniente dal mercato del lavoro
e l'offerta formativa, allora potremmo affermare che questo ddl
avrà durata almeno pari alla legge vigente. È evidente che il
testo così come proposto non è nemmeno lontanamente vicino a tale
finalità.
"Si sollevano, inoltre, grosse perplessità circa la dotazione
finanziaria posta a copertura delle finalità. Il settore della
formazione è soggetto, nel prossimo triennio, a una diminuzione
delle risorse rispetto al triennio precedente. Ciò è sintomatico
di un'antitesi di fondo tra il dichiarato e il legiferato.
"Il gruppo di Forza Italia - ha chiosato Novelli - ha presentato
degli emendamenti: se dovessero trovare accoglimento, non avremmo
problemi a sostenere il ddl nel voto in Aula".
(immagini tv)
(segue)