FI: Novelli, modifiche demagogiche al pdl gioco d'azzardo
(ACON) Trieste, 28 giu - COM/CMC - "E' una vergogna che sia
stato respinto l'emendamento che consentiva anche agli esercizi
pubblici e alle attività con apparecchi per il gioco lecito di
poter accedere a finanziamenti, benefici e vantaggi economici
regionali".
Ad annunciarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto
Novelli a seguito di un emendamento, presentato dallo stesso
Novelli, e bocciato dal Consiglio regionale.
"Vietare ai bar che hanno all'interno slot machine di poter
accedere a contributi regionali di qualunque tipo - rileva
Novelli - è una sorta di aggressione verso queste piccole
attività economiche. Senza contare il fatto che potrebbe
rappresentare oggetto di richiamo da parte dell'Europa, visto che
le stesse attività potrebbero chiedere, magari, contributi per
riconvertirsi, o per fare piccole modifiche manutentive
all'interno del locale. Tutti lavori che gli saranno puntualmente
negati. Non si capisce come una Regione possa pensare di impedire
di accedere a un contributo un locale che esercita attività
lecite che lo Stato consente di fare.
"Il secondo emendamento rigettato riguarda la soppressione della
retroattività dell'applicazione dell'articolo che vieta
l'installazione di apparecchi per il gioco lecito a meno di
cinquecento metri di distanza dai cosiddetti luoghi sensibili
(istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi,
strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito
sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie
protette, luoghi di aggregazione, in particolare giovanile).
Un'assurdità, specialmente se consideriamo il fatto che dal 2014
(anno dell'approvazione della legge regionale) a oggi il volume
di gioco è aumentato, perché la gente si sposta nelle sale
delocalizzate o, nelle aree di confine, nei casinò sloveni. Per
contro, invece, una retroattività non comprovata dai fatti
rappresenta un danno enorme per i bar del FVG, 1.200 dei quali
(dati FIPE) restano aperti soltanto grazie all'integrazione
reddituale derivante dalle slot machine".
"Siamo alle solite norme demagogiche - conclude Novelli - anche
perché è stato ampiamente dimostrato che norme meramente
populistiche non servono a niente, specialmente se consideriamo
che la normativa regionale su questo tema è scarsamente efficace,
visto che comunque è proprio lo Stato italiano che ha consentito
di far diventare il gioco d'azzardo lecito una sorta di virus che
crea patologie e dipendenze, soltanto per fare cassa".