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CR: ddl funghi, relatori di maggioranza Paviotti e Da Giau (2)

29.06.2017
11:42
(ACON) Trieste, 29 giu - RCM - Raccolta e commercializzazione dei funghi spontanei sul territorio regionale, modalità autorizzative e amministrative: questo il contenuto del disegno di legge n. 219 che l'Aula si appresta a discutere.

E' necessario rivedere la legge regionale 12/2000 per una serie di motivazioni - ha spiegato il primo relatore di maggioranza, Pietro Paviotti (Citt) - tra cui le novità derivanti dalla soppressione delle Province e dall'istituzione delle Unioni territoriali intercomunali (Uti).

Il consigliere ha poi elencato gli obiettivi principali del provvedimento.

Autorizzazioni alla raccolta: si stabilisce che siano rilasciate in conseguenza della partecipazione a un corso di 16 ore organizzato dalla Federazione micologica regionale. Le audizioni hanno evidenziato una forte richiesta di reintroduzione di un esame, ovvero di un colloquio, per valutare la preparazione del richiedente. L'Aula con un emendamento può reintrodurre la valutazione finale, gestita da un ente pubblico. Riteniamo che, affermato il principio, la scelta dell'ente e le modalità tecnico organizzative della valutazione possano essere decise successivamente dalla Giunta regionale garantendo la salvaguardia della salute pubblica, ma evitando appesantimenti burocratici.

Pagamenti: si conferma la possibilità di pagare una tariffa unica di 50 euro che permetta di raccogliere sull'intero territorio regionale; una tariffa di 25 euro che permetta a tutti di raccogliere sul territorio di una singola Uti; nei singoli Comuni, invece, i residenti potranno raccogliere senza dover pagare. Uno dei temi in discussione è stato proteggere i territori a maggiore vocazione boschiva da un possibile minore gettito dovuto al fatto che la Regione introiterà direttamente i 50 euro stabiliti per l'intero territorio: va segnalato che l'impegno è di redistribuire le risorse sulla base dello storico e quindi garantendo le risorse pregresse ai singoli territori (oggi sono Uti, ieri erano Comunità montane).

Permessi turistici: atteso che i turisti, se provenienti da fuori, possono non essere in possesso di un titolo abilitativo alla raccolta perché la loro Regione può non prevedere questa fattispecie, è nostro obiettivo, per ovvi motivi di sviluppo turistico, permettere la raccolta anche senza titolo, ma per un periodo circoscritto a quello di un medio soggiorno. Sono emerse, però, preoccupazioni su questo tema, perciò si propone una riflessione ulteriore.

E che siano "emerse considerazioni che hanno aperto a possibilità di emendamento che oggi saranno valutate e che riguardano soprattutto la reintroduzione di una prova valutativa ai fini della concessione dell'autorizzazione e il più corretto ricorso ai permessi giornalieri" ha detto in egual misura la seconda relatrice di maggioranza, Chiara Da Giau (Pd).

Vale la pena, pur nella specificità della materia, richiamare linee di principio - ha aggiunto la consigliera - che determinano la finalità della norma e che risiedono nella tutela ambientale, nella tutela della salute e sicurezza delle persone, nel riconoscimento dei valori di territori montani e delle risorse che essi mettono a disposizione dell'intera comunità regionale.

Alle prime afferisce il permanere dell'autorizzazione alla raccolta richiesta a tutti (a eccezione di quanti raccolgono nelle proprie proprietà) a fronte della verifica delle conoscenze e competenze. Se, da un lato, ciò può limitare in parte la volontà di semplificazione procedurale che sottostava la revisione normativa, dall'altro riconosce l'efficacia della politica finora attuata in materia e le competenza messe in campo sia dal mondo associazionistico sia dalle autorità regionali. Anche la previsione di contributi annuali alla Federazione regionale dei gruppi micologici ribadisce questa convinzione nel promuovere la conoscenza e favorire la salvaguardia sia delle specie fungine sia della salute. Sulla stessa linea, la conferma dell'attività della Commissione scientifica regionale.

Al riconoscimento dell'effettivo maggior carico su alcuni territori dell'attività di raccolta funghi - ha concluso la Da Giau -, sono invece collegabili la messa in sicurezza delle risorse finora introitate dai Comuni e i criteri della ripartizione dei proventi dei contributi annuali regionali distribuiti in percentuale del 70% ai Comuni ricadenti anche parzialmente in zona montana, nonché una migliore regolamentazione dei permessi giornalieri.

(immagini tv)

(segue)