CR: ddl funghi, relatori di maggioranza Paviotti e Da Giau (2)
(ACON) Trieste, 29 giu - RCM - Raccolta e commercializzazione
dei funghi spontanei sul territorio regionale, modalità
autorizzative e amministrative: questo il contenuto del disegno
di legge n. 219 che l'Aula si appresta a discutere.
E' necessario rivedere la legge regionale 12/2000 per una serie
di motivazioni - ha spiegato il primo relatore di maggioranza,
Pietro Paviotti (Citt) - tra cui le novità derivanti dalla
soppressione delle Province e dall'istituzione delle Unioni
territoriali intercomunali (Uti).
Il consigliere ha poi elencato gli obiettivi principali del
provvedimento.
Autorizzazioni alla raccolta: si stabilisce che siano rilasciate
in conseguenza della partecipazione a un corso di 16 ore
organizzato dalla Federazione micologica regionale. Le audizioni
hanno evidenziato una forte richiesta di reintroduzione di un
esame, ovvero di un colloquio, per valutare la preparazione del
richiedente. L'Aula con un emendamento può reintrodurre la
valutazione finale, gestita da un ente pubblico. Riteniamo che,
affermato il principio, la scelta dell'ente e le modalità tecnico
organizzative della valutazione possano essere decise
successivamente dalla Giunta regionale garantendo la salvaguardia
della salute pubblica, ma evitando appesantimenti burocratici.
Pagamenti: si conferma la possibilità di pagare una tariffa unica
di 50 euro che permetta di raccogliere sull'intero territorio
regionale; una tariffa di 25 euro che permetta a tutti di
raccogliere sul territorio di una singola Uti; nei singoli
Comuni, invece, i residenti potranno raccogliere senza dover
pagare. Uno dei temi in discussione è stato proteggere i
territori a maggiore vocazione boschiva da un possibile minore
gettito dovuto al fatto che la Regione introiterà direttamente i
50 euro stabiliti per l'intero territorio: va segnalato che
l'impegno è di redistribuire le risorse sulla base dello storico
e quindi garantendo le risorse pregresse ai singoli territori
(oggi sono Uti, ieri erano Comunità montane).
Permessi turistici: atteso che i turisti, se provenienti da
fuori, possono non essere in possesso di un titolo abilitativo
alla raccolta perché la loro Regione può non prevedere questa
fattispecie, è nostro obiettivo, per ovvi motivi di sviluppo
turistico, permettere la raccolta anche senza titolo, ma per un
periodo circoscritto a quello di un medio soggiorno. Sono emerse,
però, preoccupazioni su questo tema, perciò si propone una
riflessione ulteriore.
E che siano "emerse considerazioni che hanno aperto a possibilità
di emendamento che oggi saranno valutate e che riguardano
soprattutto la reintroduzione di una prova valutativa ai fini
della concessione dell'autorizzazione e il più corretto ricorso
ai permessi giornalieri" ha detto in egual misura la seconda
relatrice di maggioranza, Chiara Da Giau (Pd).
Vale la pena, pur nella specificità della materia, richiamare
linee di principio - ha aggiunto la consigliera - che determinano
la finalità della norma e che risiedono nella tutela ambientale,
nella tutela della salute e sicurezza delle persone, nel
riconoscimento dei valori di territori montani e delle risorse
che essi mettono a disposizione dell'intera comunità regionale.
Alle prime afferisce il permanere dell'autorizzazione alla
raccolta richiesta a tutti (a eccezione di quanti raccolgono
nelle proprie proprietà) a fronte della verifica delle conoscenze
e competenze. Se, da un lato, ciò può limitare in parte la
volontà di semplificazione procedurale che sottostava la
revisione normativa, dall'altro riconosce l'efficacia della
politica finora attuata in materia e le competenza messe in campo
sia dal mondo associazionistico sia dalle autorità regionali.
Anche la previsione di contributi annuali alla Federazione
regionale dei gruppi micologici ribadisce questa convinzione nel
promuovere la conoscenza e favorire la salvaguardia sia delle
specie fungine sia della salute. Sulla stessa linea, la conferma
dell'attività della Commissione scientifica regionale.
Al riconoscimento dell'effettivo maggior carico su alcuni
territori dell'attività di raccolta funghi - ha concluso la Da
Giau -, sono invece collegabili la messa in sicurezza delle
risorse finora introitate dai Comuni e i criteri della
ripartizione dei proventi dei contributi annuali regionali
distribuiti in percentuale del 70% ai Comuni ricadenti anche
parzialmente in zona montana, nonché una migliore
regolamentazione dei permessi giornalieri.
(immagini tv)
(segue)