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M5S: Dal Zovo, le norme consentono il consumo di ulteriore suolo

29.06.2017
20:14
(ACON) Trieste, 29 giu - COM/RCM - Sul consumo di suolo nella nostra regione, per la portavoce del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo l'assessore Santoro non dice tutto.

Analizzandola - scrive la Dal Zovo in una nota -, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) conferma che si tratta di una norma in teoria più stringente, ma che nella sostanza consente la distruzione di nuovo territorio del Friuli Venezia Giulia. Forse l'assessore Santoro dovrebbe leggere con maggiore attenzione il rapporto sul consumo del suolo realizzato dall'Ispra. Guardare chi sta messo peggio di noi e vantarsi della situazione leggermente migliore in cui versa il nostro territorio non è un'argomentazione che può essere condivisa, anche perché l'assessore dovrebbe tener conto di parametri quali la superficie complessiva delle aree e il rapporto con i cittadini e le attività economiche residenti.

Il dato comunicato dall'assessore regionale si riferisce unicamente alla percentuale di incremento di consumo di suolo registrato tra il 2015 e il 2016 (per cui la media nazionale è dello 0,2% e quella del Friuli Venezia Giulia è dello 0,07%). La matematica non è un'opinione, il consumo di suolo annuale in Regione è costante con valori che arrivano quasi al 9% rispetto alla superficie territoriale complessiva. Non per vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto - aggiunge la pentastellata -, ma leggere questi dati come un concreto risultato verso il raggiungimento dell'obiettivo del consumo zero di suolo nel 2050 assume valenza meramente pubblicitaria. Stiamo parlando di marketing territoriale di un territorio che non c'è più.

Infine, la Dal Zovo attacca il fronte delle politiche contributive attuate dalla Giunta Serracchiani "che, come precisato dall'assessore, hanno portato al recupero di 745 alloggi in 191 Comuni della Regione (cioè una media di 4 alloggi per Comune) per 31 milioni di euro: misure pensate da ricchi per i ricchi, ma non certo destinate alla maggioranza dei cittadini (e i numeri purtroppo lo dimostrano)".