FI: Marin-Novelli, sist. nascite, al collasso pediatria Monfalcone
(ACON) Trieste, 5 lug - COM/MPB - "Dopo la chiusura del punto
nascita di Gorizia e l'apertura del Pronto soccorso pediatrico
nel capoluogo isontino solo fino alle ore 18.00, ora versa in
grave carenza di personale anche il reparto di pediatria del San
Polo di Monfalcone. Cosa intende fare la Giunta regionale per far
sì che la provincia di Gorizia non si trovi a essere
completamente sfornita di un punto di assistenza pediatrico?"
A porre il quesito sono i consiglieri regionali di Forza Italia
Roberto Marin e Roberto Novelli, che hanno presentato
un'interrogazione alla Giunta.
"Il Nursind, maggior sindacato delle professioni infermieristiche
- rilevano Marin e Novelli - ha lanciato un allarme di non poco
conto sulla grave situazione in cui si viene a trovare il reparto
di Pediatria di Monfalcone, dove a causa della contemporanea e
lunga assenza di ben tre infermieri, non è più possibile
effettuare turnazioni. Spesso, quindi, il personale viene
richiamato in servizio e le ferie vengono annullate per esigenze
di servizio.
"Una situazione deficitaria a cui si aggiungono anche gli
spostamenti del già insufficiente personale al Pronto soccorso,
anch'esso in evidente affanno. Senza contare il fatto che è
probabile il trasferimento presso l'Unità del San Polo di un
bimbo affetto di particolari patologie che necessitano di
assistenza continua e per lungo tempo, e che ormai il reparto di
Pediatria del San Polo è diventata la struttura su cui si
appoggiano anche i genitori della città di Gorizia, a causa dei
tagli operati da questa Giunta.
"Nonostante le rassicurazioni ricevute più volte da parte della
Direzione sanitaria - proseguono Marin e Novelli - si continuano
a lasciare i bambini sotto la vigilanza dei genitori e di
personale che non ha adeguata preparazione alla loro condizione
clinica. Una situazione di grave pericolo per i ricoverati, tanto
che il Nursind, dopo aver più volte messo a conoscenza della
situazione la Direzione dell'Azienda, ha fatto sapere tramite un
comunicato stampa che informerà di queste gravi lacune anche
l'ispettorato del lavoro, i Nas dei Carabinieri e il prefetto di
Gorizia con una lettera/denuncia in cui, venendo a mancare i
presupposti basilari alla salute pubblica e la sicurezza dei
pazienti, si chiederà di valutare l'extrema ratio di chiudere il
reparto fino al raggiungimento della sicurezza a garanzia dei
pazienti e degli operatori che vi operano.
"Per questo - concludono Marin e Novelli - chiediamo alla Giunta
regionale se è a conoscenza della situazione, quali azioni
immediate intende attuare per porvi rimedio, per quali ragioni né
la Regione, né tantomeno il Direttore generale hanno mai risposto
alle precedenti denunce e segnalazioni pervenute e perché non sia
stata predisposta una graduatoria da cui prendere le immediate
risorse che, oggi come oggi, sono assolutamente necessarie e
inderogabili".