M5S: Sergo, sperimentazione pozzi artesiani, 1 fontana su 60.000
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/MPB - "Due anni e mezzo dopo la
costituzione del tavolo tecnico sui pozzi artesiani della Bassa
friulana, previsto dal Piano regionale di tutela delle acque, è
partita la sperimentazione che deve determinare il volume medio
giornaliero delle fontane, verificando gli effetti delle
strozzature. Su quanti pozzi viene effettuata la sperimentazione?
Su un unico pozzo. No, non è uno scherzo. Su 60mila fontane
presenti nella Bassa friulana, con gravissimo ritardo sulle
tempistiche previste, considerato che la sperimentazione doveva
terminare nel dicembre 2016, questa riguarda un solo pozzo
profondo 123 metri. Assurdo".
È carico di sdegno il commento del capogruppo del MoVimento 5
Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo alla risposta della
Giunta Serracchiani all'interrogazione orale depositata nel
maggio del 2016 e arrivata solo nelle ultime ore.
"L'Esecutivo regionale - spiega Sergo - fa sapere che "il tavolo
tecnico ha predisposto un protocollo per lo svolgimento della
sperimentazione finalizzato a verificare, tramite steps
progressivi di modulazione del flusso emunto, gli effetti di tale
regolamentazione sulla funzionalità del pozzo stesso. È stata poi
avviata una fase preliminare di sperimentazione con prove in
campagna su un pozzo di proprietà di Cafc, sito nel Comune di
Cervignano".
"Inoltre - aggiunge il consigliere pentastellato - l'assessore
Sara Vito rivela che "si sta coinvolgendo l'Università di
Trieste, tramite la stipula di un accordo, per dare attuazione al
protocollo". La delibera prevede che, se entro l'approvazione del
Piano tutela acque - ancora fermo al palo dopo 17 anni -, non si
fosse stabilito un volume per la strozzatura dei pozzi, questo
deve esser previsto dalla Regione. Peccato che la stessa si era
già espressa in materia indicando in 0,1 litri al secondo la
portata media giornaliera obbligatoria per i pozzi: la cosiddetta
strozzatura. Ricordiamo che questa sciagurata previsione dello
0,1 era stata stabilita dalla Giunta di centrodestra guidata da
Renzo Tondo. Ora la Regione parla di voler coinvolgere le
Università (che però al tavolo si sono già sedute) per attuare il
protocollo. E quanto tempo ci vorrà ancora? Non si sa.
"Per noi - rimarca ancora una volta Sergo - l'acqua è invece una
risorsa importante e in questi giorni ce ne accorgiamo ancora di
più, ma essa deve rimanere pubblica, lontana dalle speculazioni
del mercato e dev'essere gestita in modo equo e senza sprechi.
Ancora nulla invece si è deciso per attaccare con efficacia i
veri sprechi di questa risorsa.
"Ad aprile abbiamo presentato al presidente Iacop una seconda
petizione sul tema e abbiamo sollecitato per la seconda volta
l'audizione dei soggetti coinvolti per parlarne prima che venga
presa una qualsiasi decisione. Come stiamo facendo da più di
quattro anni, noi del MoVimento 5 Stelle continueremo la nostra
battaglia per salvaguardare i pozzi artesiani e il diritto dei
cittadini di prelevare l'acqua dai propri terreni. Temiamo che
anche attraverso un'inconcludente sperimentazione, chi governa
questa Regione stia cercando una pezza d'appoggio per avvalorare
una decisione impopolare presa già da molto tempo: quella di
strozzare le fontane per costringere in un futuro non troppo
lontano decine di migliaia di nuovi utenti ad allacciarsi
all'acquedotto, così come si torna a paventare proprio in questi
giorni. Continueremo a fare di tutto - conclude Sergo - per
evitare che questo accada".