Consiglio regionale: inaugurata mostra "Serbia-Serbi 1914-1918"
(ACON) Trieste, 13 lug - AB - Il presidente del Consiglio
regionale del FVG Franco Iacop ha inaugurato la mostra "La Serbia
e i Serbi 1914 - 1918", nata da un'iniziativa comune che ha
coinvolto anche Governo Serbo, l'Archivio di Stato di Belgrado e
la Comunità religiosa Serbo Ortodossa di Trieste. La mostra viene
ospitata nel palazzo di piazza Oberdan per rendere omaggio, nel
centenario di quegli avvenimenti, a una componente importante del
tessuto cittadino e dell'intera regione.
E' un evento significativo - ha esordito Iacop - che racconta un
periodo in cui prevalse la pazzia collettiva, la divisione, il
contrasto. Ma la mostra, oltre a darne testimonianza, vuole
significare anche come anche da un confronto aspro possa nascere
uno spazio di opportunità e di sviluppo proprio grazie
all'incrocio di diverse dimensioni culturali, identitarie,
linguistiche. Uno spazio europeo - ha aggiunto - fondato sui
valori della pace, del progresso, della collaborazione, della
solidarietà.
L'auspicio - ha concluso Iacop - è che questa mostra possa essere
un monito per non rivivere quella parte di storia e un auspicio a
vivere la storia di oggi.
Aleksandra Fulgossi, viceministro della cultura e
dell'informazione del Governo della Serbia, ha quindi
sottolineato il grande lavoro di sintesi che è stato fatto nel
presentare i documenti esposti, dovendo scegliere tra oltre mezzo
milione di reperti dell'Archivio di Belgrado. Dedicare al suo
interno due sezioni ai rapporti tra la Serbia e l'Italia nel
periodo bellico e alla comunità Serbo Ortodossa a Trieste sta a
significare l'importanza che viene riconosciuta ai rapporti fra
questi due popoli amici.
Il voler superare quegli orrori già mentre imperversava il
conflitto - ha quindi ricordato il direttore dell'Archivio di
Stato Miroslav Perisic - è dato da due episodi di grande umanità:
le cure che i medici serbi prestarono non solo alla popolazione e
ai loro soldati feriti, ma anche ai prigionieri autro-ungarici
decimati dal tifo, e la sepoltura che i militari italiani diedero
ai resti di trecento soldati serbi rinvenuti su una spiaggia
albanese, apponendo alla fine una targa come ricordo da parte
degli amici italiani. Ma il documento forse più interessante - ha
aggiunto Perisic - è il telegramma (patrimonio dell'Unesco) con
la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria alla Serbia,
inviato da Vienna alle 11 e 10 minuti, e ricevuto a Nis alle 12 e
30 minuti, il 28 luglio 1914, che diede il via al primo conflitto
mondiale.
Infine, Zlatimir Selakovic, presidente della Comunità religiosa
Serbo-Ortodossa, ha tenuto a rimarcare come essa sia radicata a
Trieste da quasi tre secoli, condividendo con la città momenti di
crescita e di sviluppo e momenti terribili come quelli bellici.
Pochi anni fa, nel 2009 - ha ricordato - abbiamo allestito una
mostra aprendo i nostri archivi alla cittadinanza, cui ne è
seguita una seconda che si è conclusa un mese fa e questa in
Consiglio regionale è il coronamento di un percorso che vuole
confermare i rapporti di collaborazione e rafforzarli in chiave
futura.
Un'inaugurazione molto sentita e partecipata, che ha visto la
presenza di numerosi ospiti e autorità, tra cui il prefetto di
Trieste, il vicesindaco, il nuovo console di Slovenia, il parroco
della chiesa di San Spiridione, oltre a numerosi consiglieri
regionali.
La mostra è visitabile dal lunedì al giovedì - mattina e
pomeriggio - il venerdì solo la mattina, a eccezione delle
giornate in cui si riunisce il Consiglio regionale.
(foto, immagini tv)