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CR: workshop Balcani occidentali, fine lavori (3)

13.07.2017
17:52
(ACON) Trieste, 13 lug - CMC - Nella sezione dedicata allo scambio di informazioni operative ed esperienze è quindi intervenuto Zlatan Froelich, presidente della Camera di Commercio di Zagabria, offrendo un quadro dell'attuale situazione economica croata, particolarmente stimolante in questo momento, grazie alle possibilità offerte da fondi e finanziamenti europei.

Negli scambi commerciali - ha ricordato Froelich - l'Italia si conferma un partner importante tra i Paesi comunitari, al primo posto nell'export e al secondo nelle importazioni, ma è il settore turistico a trainare le relazioni: nel 2016 la Croazia ha ospitato un milione e 200 mila italiani, con più di 4.000 pernottamenti, un risultato che apre a nuove prospettive di sviluppo nel turismo nautico, congressuale e quello legato alla salute con centri di benessere e termali. Oltre al turismo, i potenziali ambiti di cooperazione sono quelli dell'energia, dell'industria alimentare, tessile, chimica e dei metalli. La Camera di commercio croata ha pubblicato sul proprio sito istituzionale un catalogo dei progetti e degli investimenti attualmente in corso: 120 le opportunità concrete con un finanziamento complessivo di 6 miliardi di euro. Diversa, ma non meno vitale la situazione in Macedonia, descritta da Danela Arsokova, presidente delle Camere di Commercio macedoni: il Paese, che ha recentemente stretto un accordo di cooperazione con la Cina, punta sul capitale umano e soprattutto sui giovani, che hanno prodotto idee creative e innovative. Tra queste Arkosova ha ricordato l'opera di digitalizzazione del settore edile, un progetto che Albania e Croazia stanno ora riproducendo con successo nel campo dei trasporti e delle infrastrutture. L'Italia, insieme alla Germania, resta uno dei migliori partner commerciali della Macedonia e l'auspicio è di rafforzare la collaborazione in ambiti finora non sufficientemente esplorati, come il turismo.

Al workshop ha quindi preso la parola il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Zeno d'Agostino, ricordando come il porto di Trieste si stia trasformando in un sistema logistico integrato che guarda al mare, ma non trascura le infrastrutture retroportuali, con l'obiettivo di potenziare la componente ferroviaria e intermodale e realizzare un hub di riferimento per l'area Europa. "Nel 2016, con 7.600 treni - ha detto - Trieste è diventata il primo porto nazionale a livello ferroviario, superando lo storico primato di Genova e La Spezia. Nel 2017 contiamo di arrivare a 9.000 treni".

D'Agostino ha quindi ricordato come l'economia di mercato stia spostando l'attenzione a Est rendendo strategica la posizione del capoluogo giuliano: "c'è stata una rivoluzione dal punto di vista della localizzazione delle imprese e dei mercati e l'Adriatico è diventato un corridoio di transito determinante. Pensare di essere competitivi solo sul mare non è sufficiente e questa è la ragione per qui stiamo insistendo tantissimo sul lato terrestre del porto: sulla componente ferroviaria l'investimento è di circa 110 milioni di euro, di cui 77 stanziati da RFI e 30 milioni dall'Authority".

Il presidente ha quindi citato l'importanza strategica dei punti franchi "volano strepitoso di marketing internazionale" e annunciato, dopo Fernetti, la ristrutturazione di Opicina, destinata a diventare importante stazione di frontiera, in connessione diretta con i Balcani.

Il presidente di Dialoghi europei Giorgio Rossetti ha quindi evidenziato il ruolo che la città e il Friuli Venezia Giulia possono svolgere per favorire il processo di integrazione commerciale con i Balcani e, area con la quale esiste una tradizione consolidata di scambi, anche culturali.

Sono quindi seguite alcune case history di aziende - la Carr Service e la Elifriulia - che hanno già proficuamente avviato scambi rapporti di cooperazione. I lavori si sono conclusi con gli interventi di Paola Lucchesi del Centro per lo sviluppo sostenibile "Una", Salvatore Benigno di Finest, Valerio Fratelli di ACCOA.

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