Citt: Paviotti, riforma legge elettorale occasione persa
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/RCM - Il Consiglio regionale non
ha approvato la riforma della legge elettorale, approdata in Aula
dopo un iter durato anni. I buoni propositi che avevano spinto il
Gruppo dei Cittadini a proporre una serie di modifiche per
limitare differenze, eliminare ostacoli e favorire un sano
ricambio nel prossimo Consiglio regionale - commenta il
capogruppo, Paviotti - hanno dovuto fare i conti con chi ha
preferito conservare potere e privilegi.
Nel marzo 2014 - ha spiegato ancora il consigliere - abbiamo
presentato una proposta di modifica che di fatto lasciava
inalterata la cornice dell'attuale legge elettorale perchè, a
nostro avviso, si tratta di una buona norma che garantisce la
governabilità, permette l'alternanza politica e consente una
completa rappresentanza dei territori. Il nostro intervento,
dunque, si concentrava sulle modalità di accesso al Consiglio
regionale per garantire parità di genere, migliore
rappresentatività e rinnovamento.
La prima proposta dei Cittadini riguardava l'introduzione della
doppia preferenza di genere, ovvero la possibilità per ciascun
elettore di scrivere sulla scheda elettorale il nome di un
consigliere donna e quello di un consigliere uomo a patto che
entrambi siano candidati nella stessa lista. Semplicemente perché
è provato che il genere femminile sia ancora oggi meno
rappresentato nelle istituzioni di quello maschile. E la
possibilità di votare sia per un uomo che per una donna può
essere utile a colmare questo divario.
La loro seconda proposta si riferiva all'eliminazione
dell'ineleggibilità dei sindaci. Oggi - così ancora Paviotti - i
primi cittadini dei Comuni con più di 3.000 residenti che
vogliono candidarsi al Consiglio regionale devono dimettersi 90
giorni prima delle elezioni. Era un vincolo che andava rimosso
perché dal mondo degli amministratori locali sarebbero potuti
arrivare in Consiglio persone competenti e preparate ad
affrontare il delicato compito del legislatore regionale.
La terza proposta targata Cittadini era la modifica del limite
consecutivo di mandati per ciascun consigliere che dalle attuali
tre legislature sarebbe sceso a due. Dieci anni consecutivi in
Consiglio regionale sono un tempo sufficiente per esprimere bene
le proprie idee e proposte - è convinto Paviotti -, dando un
apporto concreto. Dopodiché un sano ricambio diventa giusto e
necessario.
La rimozione dell'ineleggibilità e l'introduzione del cosiddetto
limite del doppio mandato - ha concluso - non sarebbero state
altro che un allineamento con quanto già previsto per le elezioni
dei sindaci, favorendo davvero la rotazione delle cariche. Si
trattava di affidarsi al buon senso, ma centrodestra e M5S, pur
condividendo buona parte delle modifiche con rispettivi
distinguo, si sono alla fine sfilati, trovando delle ragioni per
chiudere il proprio fortino e salvare la poltrona. È stata
un'occasione persa per dimostrare ai cittadini che, per certi
politici, alle chiacchiere e alle polemiche qualche volta possono
anche seguire i fatti. Non è andata così, hanno prevalso le
solite logiche di conservazione del potere.