AR: Sibau, dopo mancata L. elettorale Cervignano è caso politico
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/AB - "Il naufragio della legge
elettorale ha sconquassato la maggioranza in Consiglio regionale
e avvelenato definitivamente i pozzi di un centrosinistra ormai
lacerato e diviso. C'è tuttavia un caso politico passato sotto
silenzio, ovvero la guerra aperta tra i due ex sindaci di
Cervignano. Pietro Paviotti, sindaco tra il 1997 e il 2007, era
il vessillifero della riforma Serracchiani. Il suo predecessore,
Mauro Travanut, ha guidato la fronda dei dissidenti. Lo scontro
sulla riforma elettorale costituisce solo l'ultimo colpo di scena
di un rapporto sempre più tormentato e complesso. Al netto dei
rapporti personali, ho qualche dubbio sulla solidità
dell'amministrazione comunale di Cervignano. In questa disputa
senza esclusione di colpi tra grandi ex, da che parte si
schiererà il sindaco Savino? E la sua giunta subirà contraccolpi?
La maggioranza che posizione prenderà? Il Pd di Cervignano
appoggia il capogruppo dei Cittadini Pietro Paviotti o sostiene
l'unico consigliere regionale di Mdp Mauro Travanut?".
Così Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, nel puntualizzare che "non intendo spargere sale
sulle ferite, ma piuttosto evitare che l'infezione intossichi il
tessuto sociale di Cervignano. Da pochi mesi è iniziata la
seconda legislatura del sindaco Savino. Voci malevole sostengono
che il sindaco abbia solo in parte scelto gli assessori e
distribuito le deleghe. È chiaro che, nel momento in cui due
persone di peso, entrambi ex sindaci, entrano pesantemente in
rotta di collisione, c'è il rischio che anche il Comune possa
subire qualche scossa di assestamento. È in arrivo un terremoto,
o si tratta di movimenti tellurici gestibili?".
Chiude Sibau: "Sarebbe rassicurante, per la comunità, che il
sindaco pronunciasse parole di chiarezza, spiegando che nessuno
potrà mercanteggiare il Comune con qualche gioco di prestigio
politico. A prescindere dalla dialettica politica, Cervignano
deve avere una guida solida. In caso contrario, sarebbe
gravissimo che dinamiche esterne al Comune condizionassero la
giunta e la maggioranza. A quel punto, sarebbe più dignitoso
tornare alle urne quanto prima".