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FI: Riccardi, mozione per non concedere porti FVG a navi migranti

25.07.2017
14:43
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/AB - "La Giunta Serracchiani, coerentemente con i Governi Renzi e Gentiloni, sulle cui politiche è da sempre appiattita, ci ha insegnato che di lei è meglio non fidarsi".

Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi.

"E per questo motivo - prosegue il consigliere - le garanzie date il 9 luglio circa il fatto che i porti del Friuli Venezia Giulia non saranno usati come destinazione dei dirottamenti delle navi cariche di migranti provenienti dal sud Italia non sono sufficienti a tranquillizzarmi e a tranquillizzare gli abitanti di questa regione".

"Il quadro è chiaro e sempre più preoccupante - precisa l'esponente di Forza Italia: i flussi, a livello nazionale, continuano drammaticamente ad aumentare. Si è passati dalle 86.123 presenze del 12 luglio alle 93.417 di ieri. Un incremento vertiginoso e che nulla lascia pensare si possa fermare, non solo in relazione al periodo estivo, ma anche e soprattutto al picco che si è registrato nell'ottobre dello scorso anno".

"E come se non bastasse - aggiunge - a questo scenario fatto di emergenza migratoria e inaffidabilità si aggiunge un ulteriore motivo di incertezza e diffidenza, che sa di beffa vera e propria: la quota del 3% indicata dal ministero dell'Interno per la nostra regione, essendo riferita a un 100% che viene aggiornato quotidianamente sulla base del numero di arrivi, non risulta quantificabile nel suo limite massimo perché non è vincolata a un valore assoluto cui fare riferimento. In altre parole sappiamo che ci spetta il 3% senza sapere quanto è 100".

"Per questi motivi, e sapendo quanto valgono le promesse fatte dal centrosinistra a livello nazionale e regionale, ho depositato oggi una mozione che impegna la presidente Serracchiani a garantire che i porti della Regione non saranno coinvolti nei dirottamenti dal sud Italia e a difendere i diritti del nostro territorio in tema immigrazione anche alla luce di quanto già fatto in relazione agli arrivi della rotta balcanica", conclude Riccardi.