FI: Riccardi, mozione per non concedere porti FVG a navi migranti
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/AB - "La Giunta Serracchiani,
coerentemente con i Governi Renzi e Gentiloni, sulle cui
politiche è da sempre appiattita, ci ha insegnato che di lei è
meglio non fidarsi".
Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale
Riccardo Riccardi.
"E per questo motivo - prosegue il consigliere - le garanzie date
il 9 luglio circa il fatto che i porti del Friuli Venezia Giulia
non saranno usati come destinazione dei dirottamenti delle navi
cariche di migranti provenienti dal sud Italia non sono
sufficienti a tranquillizzarmi e a tranquillizzare gli abitanti
di questa regione".
"Il quadro è chiaro e sempre più preoccupante - precisa
l'esponente di Forza Italia: i flussi, a livello nazionale,
continuano drammaticamente ad aumentare. Si è passati dalle
86.123 presenze del 12 luglio alle 93.417 di ieri. Un incremento
vertiginoso e che nulla lascia pensare si possa fermare, non solo
in relazione al periodo estivo, ma anche e soprattutto al picco
che si è registrato nell'ottobre dello scorso anno".
"E come se non bastasse - aggiunge - a questo scenario fatto di
emergenza migratoria e inaffidabilità si aggiunge un ulteriore
motivo di incertezza e diffidenza, che sa di beffa vera e
propria: la quota del 3% indicata dal ministero dell'Interno per
la nostra regione, essendo riferita a un 100% che viene
aggiornato quotidianamente sulla base del numero di arrivi, non
risulta quantificabile nel suo limite massimo perché non è
vincolata a un valore assoluto cui fare riferimento. In altre
parole sappiamo che ci spetta il 3% senza sapere quanto è 100".
"Per questi motivi, e sapendo quanto valgono le promesse fatte
dal centrosinistra a livello nazionale e regionale, ho depositato
oggi una mozione che impegna la presidente Serracchiani a
garantire che i porti della Regione non saranno coinvolti nei
dirottamenti dal sud Italia e a difendere i diritti del nostro
territorio in tema immigrazione anche alla luce di quanto già
fatto in relazione agli arrivi della rotta balcanica", conclude
Riccardi.