FI: Piccin, riorganizzazione del personale, dove i risparmi?
(ACON) Trieste, 27 lug - COM/MPB - "Quali sono i risparmi
previsti dalle recenti nomine di tre vice direttori centrali e
cinque nuove posizioni organizzative (PO) e dalla conseguente
riorganizzazione delle Direzioni regionali? Questa
amministrazione intende ancora andare avanti con riforme, come
quella delle UTI, che, a oggi, hanno comportato solamente
maggiori costi e causato incertezza e disagi ai cittadini?"
A porre i quesiti è la consigliera regionale di Forza Italia Mara
Piccin che sul tema ha presentato un'interrogazione alla Giunta.
"Nell'ultimo mese - rileva Piccin - la riorganizzazione del
personale ha portato all'istituzione di nuove Aree nell'ambito
delle Direzioni Centrali con tre nuovi direttori di area e alla
creazione di cinque nuove PO. Per fortuna che questa giunta
regionale avrebbe dovuto operare risparmi e snellimenti nella
macchina amministrativa."
"Tutte le nuove Aree - prosegue l'esponente di Forza Italia -
sono state istituite per far fronte alla riorganizzazione posta
in essere da quest'Amministrazione con le leggi regionali 18/2016
e 26/2014 inerenti il sistema integrato del pubblico impiego e
l'istituzione delle Unioni territoriali intercomunali.
"La legge istitutiva delle UTI aveva, in particolare, l'obiettivo
primario di creare un sistema istituzionale più efficiente, meno
burocratico e con minori costi. Oltretutto la scelta delle
aggregazioni comunali avrebbe dovuto consentire una migliore
interconnessione dei territori della Regione, nonché una
razionalizzazione e ottimizzazione delle responsabilità e delle
funzioni.
"Assistiamo a un'esplosione dei costi del personale: aumento
quantitativo di dirigenti e quadri, 2 milioni di euro è la spesa
annuale per gli interinali, mentre 15 milioni di euro in due anni
saranno spesi per il riordino delle funzioni in materia di
viabilità delle quali si occupavano le ex provincie. La riforma
delle UTI è sfuggita di mano alla Giunta Serracchiani e i costi a
carico della collettività aumentano di provvedimento in
provvedimento", conclude Piccin.