Giornata dei corregionali all'estero, le testimonianze (2)
(ACON) Villa Manin (Passariano, Udine), 28 lug - CMC - E'
seguita quindi la toccante testimonianza di Enrique Luciano
Petracco, nato a Caracas nel 1956, una lunga carriera dedicata
all'insegnamento prima oltreoceano a poi a Trieste.
Petracco, offrendo un'analisi della situazione economica e
sociale e dei nostri corregionali in Venezuela, ha ricordato la
significativa e operosa presenza dei friulani negli anni '60,
definiti "il principale motore delle trasformazioni economiche
del paese", capaci di lasciare un'impronta di lavoro e di ingegno
ancora oggi presente in molte infrastrutture e aziende.
La migrazione friulana permise al Venezuela - ha continuato
Petracco - un grande salto di qualità in termini di arricchimento
sociale e culturale: insegnò ai venezuelani il valore del lavoro,
della famiglia, del risparmio per il futuro.
"Lontani, ma non assenti", i corregionali vissero con apprensione
e commozione il tragico terremoto del '76 facendosi parte attiva
inviando in Friuli cibo, tende e materiale di edilizia per la
ricostruzione.
Petracco poi ha ripercorso la nascita dei Fogolar Furlàn, nel
1978 a Caracas, poi a San Cristobal, oggi chiuso per
l'instabilità politica, quindi a Valencia, Barquisimeto, Puerto
Ordaz e Maracaibo, dove si tramandavano l'identità, le
ricorrenze, i costumi, le feste e i piatti tipici della terra di
origine.
In ultimo, la situazione attuale in Venezuela dalla grave crisi
economica degli anni '80 alle dittature di Chavez prima e di
Maduro oggi. Il quadro rappresentato da Petracco è drammatico,
tra crisi, corruzione e malavita dilagante. I corregionali
rimasti oltre oceano rischiano quotidianamente la vita. Sono
duecento le famiglie friulane che non possono uscire dal Paese
per mancanza di passaporti e che oggi hanno bisogno di sostegno e
di un aiuto immediato, concreto, efficace.
E' toccato poi a Giuliano Dallaporta Xydias offrire, sulla scorta
di molti dati, un approfondimento sull'emigrazione attuale tra
problemi, soluzioni e opportunità, con uno sguardo acuto sui
giovani, considerando aspetti economici, sociali, umani.
Triestino, figlio del celebre scrittore e alpinista Spiro, vero e
proprio mito della montagna, egli vive da molti anni in Ungheria
dove si è affermato come imprenditore e marketing manager,
vantando una pluriennale esperienza nella gestione operativa di
filiali estere e nello sviluppo di reti commerciali. E' il
fondatore e l'attuale presidente dell'associazione Giuliani nel
Mondo di Ungheria, a Budapest.
(foto, immagini tv)
(segue)