AR: Sibau, bivacchi a Udine, situazione fuori controllo
(ACON) Trieste, 2 ago - COM/MPB - "Zone centrali della città di
Udine imbrattate da montagne di rifiuti. Avanzi alimentari,
coperte e vestiti maleodoranti sparsi sul territorio. Bivacchi e
accampamenti nella zona del cimitero San Vito e del parco
Moretti. Problemi di ordine pubblico. Rischi evidenti sotto il
profilo igienico - sanitario. Può la Regione permettere che la
città capoluogo del Friuli versi in queste condizioni? Come e
quando la giunta Serracchiani interverrà presso il Comune di
Udine e gli organi preposti alla sicurezza e all'igiene?".
Così Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, sollecita l'Esecutivo regionale tramite
un'interrogazione ad "affrontare quella che è divenuta una
patologia cronica. L'accoglienza sregolata e disordinata dei
migranti rischia di essere una pessima vetrina per la città,
anche dal punto di vista turistico. Serve un intervento forte,
prima che marcisca la parte sana della città".
Spiega Sibau: "Due anni fa, una ventina di profughi ha trovato
riparo sotto la tettoia di un chiosco di fronte al cimitero San
Vito. Il sindaco aveva assicurato che sarebbe intervenuto
tempestivamente per esorcizzare il rischio che l'area diventasse
un dormitorio abusivo, garantendo che l'amministrazione avrebbe
trovato una soluzione dignitosa e sicura. Nel novembre 2016,
approvando a larga maggioranza il nuovo regolamento della polizia
locale, il sindaco prometteva un giro di vite per quanto riguarda
il decoro pubblico. Ad agosto 2017, prendiamo atto che
l'emergenza di allora non è stata risolta, ma si è anzi tramutata
in un problema cronico e strutturale".
Ancora Sibau: "I problemi restano, con l'aggravante che alcune
aree, per esempio il parco Moretti, sono divenute impraticabili
per famiglie e bambini. L'accampamento si trova in via Luzzato,
vicino alla rotonda e all'ingresso laterale del cimitero urbano:
qui tra odori nauseabondi, si trovano i segni evidenti di chi
abitualmente, e altrettanto illegalmente, trascorre le proprie
giornate, con tanto di recenti resti di cibo e mini-cucine
improvvisate. Da via Giovanni Martini si intravvedono, dietro la
postazione degli artigiani che lavorano il marmo, montagne di
rifiuti abbandonati, cumuli di stracci e ammassi di bottiglie".
Chiude Sibau: "Il quadro tratteggiato non è compatibile con le
aspettative di vita degli udinesi, né può essere considerato
degno della città capoluogo del Friuli. Udine sta sprofondando in
una palude di incuria e anarchia terzomondista. La Regione metta
un argine a questo degrado, in attesa delle prossime elezioni,
che segneranno un'inversione di rotta per la città".