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AR: Sibau, bivacchi a Udine, situazione fuori controllo

02.08.2017
16:24
(ACON) Trieste, 2 ago - COM/MPB - "Zone centrali della città di Udine imbrattate da montagne di rifiuti. Avanzi alimentari, coperte e vestiti maleodoranti sparsi sul territorio. Bivacchi e accampamenti nella zona del cimitero San Vito e del parco Moretti. Problemi di ordine pubblico. Rischi evidenti sotto il profilo igienico - sanitario. Può la Regione permettere che la città capoluogo del Friuli versi in queste condizioni? Come e quando la giunta Serracchiani interverrà presso il Comune di Udine e gli organi preposti alla sicurezza e all'igiene?".

Così Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Autonomia Responsabile, sollecita l'Esecutivo regionale tramite un'interrogazione ad "affrontare quella che è divenuta una patologia cronica. L'accoglienza sregolata e disordinata dei migranti rischia di essere una pessima vetrina per la città, anche dal punto di vista turistico. Serve un intervento forte, prima che marcisca la parte sana della città".

Spiega Sibau: "Due anni fa, una ventina di profughi ha trovato riparo sotto la tettoia di un chiosco di fronte al cimitero San Vito. Il sindaco aveva assicurato che sarebbe intervenuto tempestivamente per esorcizzare il rischio che l'area diventasse un dormitorio abusivo, garantendo che l'amministrazione avrebbe trovato una soluzione dignitosa e sicura. Nel novembre 2016, approvando a larga maggioranza il nuovo regolamento della polizia locale, il sindaco prometteva un giro di vite per quanto riguarda il decoro pubblico. Ad agosto 2017, prendiamo atto che l'emergenza di allora non è stata risolta, ma si è anzi tramutata in un problema cronico e strutturale".

Ancora Sibau: "I problemi restano, con l'aggravante che alcune aree, per esempio il parco Moretti, sono divenute impraticabili per famiglie e bambini. L'accampamento si trova in via Luzzato, vicino alla rotonda e all'ingresso laterale del cimitero urbano: qui tra odori nauseabondi, si trovano i segni evidenti di chi abitualmente, e altrettanto illegalmente, trascorre le proprie giornate, con tanto di recenti resti di cibo e mini-cucine improvvisate. Da via Giovanni Martini si intravvedono, dietro la postazione degli artigiani che lavorano il marmo, montagne di rifiuti abbandonati, cumuli di stracci e ammassi di bottiglie".

Chiude Sibau: "Il quadro tratteggiato non è compatibile con le aspettative di vita degli udinesi, né può essere considerato degno della città capoluogo del Friuli. Udine sta sprofondando in una palude di incuria e anarchia terzomondista. La Regione metta un argine a questo degrado, in attesa delle prossime elezioni, che segneranno un'inversione di rotta per la città".