AR-FI-AP: Ppr, 4mila pagine ma mancano atti, pronti a ricorrere
(ACON) Trieste, 28 ago - COM/MPB - "Semplicemente, non abbiamo
le carte per fare le valutazioni del caso. Giunta e maggioranza
hanno portato in Commissione un piano paesaggistico senza alcuni
allegati, definiti "pilastri" nel piano stesso. Ma, in assenza di
elementi ulteriori, saremo costretti a valutare ogni iniziativa
per ricorrere e invalidare la delibera della Giunta Serracchiani.
Non vorremmo assistere a una riedizione del caso Uti".
Così Roberto Revelant (Autonomia Responsabile), Riccardo Riccardi
(capogruppo di Forza Italia) e Alessandro Colautti (capogruppo di
Alternativa Popolare), nell'annunciare battaglia contro "un
documento indeterminato e incompleto, nonostante le sue 4mila
pagine. Mancano le "schede dei beni dichiarati di notevole
interesse pubblico" e le linee guida che regoleranno consumo del
territorio, qualificazione ambientale e paesaggistica delle
infrastrutture, la localizzazione e la progettazione degli
impianti energetici. Temi, cioè di capitale importanza".
I consiglieri continuano, spiegando il "no" categorico del
centrodestra: "Ci aspettavamo illustrazioni dettagliate e
risposte esaustive in Commissione: invece, abbiamo ricevuto
repliche vaghe e del tutto inadeguate. Teniamo a chiarire un
concetto: questa non è l'assemblea del Pd dove basta qualche
slide, questo è un Consiglio regionale, che deve essere messo
nelle condizioni di capire per decidere nella maniera più
opportuna".
Continuano i consiglieri di centrodestra: "Imbarazzante
l'improvvisazione palesata oggi dalla maggioranza. Pazzesco che
la Giunta abbia già adottato preliminarmente con una delibera
questo strumento evidentemente manchevole di pilastri
fondamentali. Come si può procedere con un piano paesaggistico
senza sapere esattamente cosa prevede? È come se un cittadino
pretendesse di ottenere l'autorizzazione a costruire una nuova
casa, presentando una documentazione incompleta, senza disegni.
Quale Comune darebbe l'ok?".
Revelant, Riccardi e Colautti evidenziano altresì le criticità
legate al rapporto tra Regione e Stato: "Si minano le competenze
primarie in tema di urbanistica che sono ancora in campo alla
Regione, perché i vincoli paesaggistici sono materia di
competenza nazionale e hanno ricadute sull'urbanistica. Un piano
senza gli elementi fondanti che si approva solo per la
frettolosità imposta da un assessore che vuole riuscire ad
approvarlo entro la legislatura per dire che ha centrato il suo
obiettivo e perché lo ha promesso a Roma".
Infine, i consiglieri del centrodestra attaccano "una Giunta che
tratta i consiglieri di maggioranza come passacarte, e una
sinistra succube della presidente, che ubbidisce agli ordini
della Giunta e tace. Delle due, l'una: o i consiglieri sanno le
cose prima, e quindi usano canali impropri, o si limitano a fare
gli impiegati degli assessori tecnici".