M5S: immigrazione, Comuni gestiscano senza delegare
(ACON) Trieste, 31 ago - In tema di immigrazione i consiglieri
regionali del MoVimento 5 Stelle con una nota affermano che la
Carta di Gorizia non è sufficiente e sollecitano i Comuni ad
avere il coraggio di gestire in prima persona l'immigrazione
attraverso il sistema Sprar, senza delegare alle cooperative e al
volontariato la gestione di questo fenomeno.
"I flussi di migranti - sottolineano - causati da guerre, fame e
cambiamenti climatici (dove i paesi occidentali non sono esenti
da colpe) non sono destinati a ridursi! Un vero esodo che è
appena cominciato e a cui l'Europa, lo stato Italiano e i Comuni
non stanno fronteggiando per mancanza di volontà.
"Bene hanno fatto i sindaci dei maggiori capoluoghi regionali a
trovarsi per analizzare il problema e per cercare delle soluzioni
ma l'ipocrisia continua a regnare sovrana. Soluzioni come
l'aumento delle commissioni per velocizzare il riconoscimento
degli aventi diritto ma anche i rimpatri, più controlli alle
frontiere e più risorse per la polizia, sono cose che come M5S
chiediamo da anni!.
"Quello che servirebbe veramente, però, è che ogni comune faccia
la sua parte! Non si può chiedere che l'Europa faccia la sua
parte ridistribuendo i rifugiati che si sono visti accogliere la
domanda di asilo e poi non fare lo stesso all'interno della
nostra regione abbandonando a se stessi i grandi comuni che
soffrono la pressione maggiore. Tutti i Comuni devono avere il
coraggio di gestire in prima persona l'immigrazione attraverso il
sistema Sprar, senza delegare alle cooperative e al volontariato
questo problema.
"Il dato fornito dalle Prefetture, per la nostra regione, vedeva
al 12 giugno la presenza di 4.739 persone straniere richiedenti o
titolari di protezione internazionale sul territorio regionale.
"L'intesa raggiunta nei mesi scorsi tra l'Anci e il Ministero
dell'Interno prevede la clausola di salvaguardia per i comuni che
vorranno aderire su base volontaria allo Sprar, ovvero la
garanzia del numero di richiedenti, presenti nel proprio
territorio comunale, con l'impossibilità del prefetto di inviare
nuovi richiedenti. L'accordo prevede il riparto di 2,5 migranti
ogni mille abitanti.
"È di questo che abbiamo bisogno, che ogni singolo primo
cittadino, della nostra regione, aderisca alla rete Sprar, in
modo da avere una ripartizione giusta su tutto il territorio
regionale e la giusta convivenza e integrazione, che solo un
sistema così, può garantire.
"I primi cittadini spieghino perché non hanno attivato un numero
adeguato di posti Sprar e, per quanto riguarda Gorizia, chiediamo
al sindaco, di sanare l'errore fatto dall'ex sindaco Romoli, di
uscire dal sistema Sprar.
"Nella nostra regione, a gennaio 2017, a fronte di circa 5000
richiedenti accolti, solo l'8% risulta essere inserito nel
sistema Sprar. Altre regioni italiane, come Lazio, Calabria o
Sicilia, hanno delle percentuali ben più elevate (29,6% - 41,1% -
34,7%) segno che hanno capito che solo con questa strada, si può
governare il fenomeno".