CR: ddl riordino funzioni viabilità, relatore minoranza Piccin (3)
(ACON) Trieste, 6 set - RCM - Non sappiamo nulla sulla reale
portata economica di questo disegno di legge. Le domande
rimangono tutte senza una risposta, in particolare quella madre:
questa complessa operazione, figlia della riforma degli enti
locali come riconosciuto all'articolo 1, quanto costa alla
Regione e ai cittadini?
E' questa la maggiore accusa rivolta alla Giunta dal relatore di
minoranza, la consigliera di FI Mara Piccin, che si lamenta di
non aver avuto risposta a molte delucidazioni richieste
all'assessore, necessarie per avere un'idea compiuta del
provvedimento.
L'unico dato certo - insiste la Piccin - sono i 15,5 milioni in
due anni che la Regione sborserà per sostenere i costi del
trasferimento dei dipendenti sballottati in un anno dalla
Provincia, alla Regione e ora a FVG Strade.
"Oramai i costi della riforma degli enti locali, che avrebbe
dovuto portare risparmi per decine di milioni di euro, sono
sfuggiti di mano all'Esecutivo regionale e ha obbligato diversi
esponenti della Giunta a fare il mea culpa", prosegue la forzista
che poi entra nel merito del testo: "Non si condivide la scelta
della mancata tutela contrattuale dei dipendenti che passerebbero
da un ente di diritto pubblico (la Regione) a un ente di diritto
privato (la società FVG Strade)".
La Piccin ricorda che "l'Amministrazione regionale è stata
autorizzata a costituire una società a capitale interamente
pubblico, avente per oggetto sociale esclusivo la progettazione,
la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza di
opere di viabilità. A dieci anni dalla sua costituzione, in un
periodo storico dove lo Stato impone piani di razionalizzazione
delle partecipazioni in società private, forse è il momento di
ripensare la natura giuridica di FVG Strade che potrebbe svolgere
le medesime attività, magari con maggiore efficienza, efficacia
ed economicità in qualità di ente pubblico. Su questa partita, il
centrosinistra non può tirarsi indietro e si dovrà esprimere".
"Infine - chiosa nella sua relazione Mara Piccin -, più che uno
sgambetto, si configura proprio come una vera e propria scortesia
istituzionale la previsione di far decorrere l'efficacia delle
norme al primo gennaio 2018, a pochi mesi dalle elezioni del
nuovo presidente della Regione e del nuovo Consiglio regionale,
il quale, indipendentemente dal colore politico, si troverà a
dover governare un processo di transizione già avviato con alti
costi economici e sociali".
Dopo aver posto all'attenzione dell'Aula una serie di dati di
raffronto su costi, gestione, personale, servizi, chilometri di
competenza riferiti alle ex Province ora Regione e a FVG Strade,
dai quali ne emerge un quadro negativo per la Società, Piccin ha
auspicato un momento di ripensamento oppure una diversa soluzione
alla questione.
(immagini tv)
(segue)