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CR: ddl riordino funzioni viabilità, relatore minoranza Piccin (3)

06.09.2017
12:23
(ACON) Trieste, 6 set - RCM - Non sappiamo nulla sulla reale portata economica di questo disegno di legge. Le domande rimangono tutte senza una risposta, in particolare quella madre: questa complessa operazione, figlia della riforma degli enti locali come riconosciuto all'articolo 1, quanto costa alla Regione e ai cittadini?

E' questa la maggiore accusa rivolta alla Giunta dal relatore di minoranza, la consigliera di FI Mara Piccin, che si lamenta di non aver avuto risposta a molte delucidazioni richieste all'assessore, necessarie per avere un'idea compiuta del provvedimento.

L'unico dato certo - insiste la Piccin - sono i 15,5 milioni in due anni che la Regione sborserà per sostenere i costi del trasferimento dei dipendenti sballottati in un anno dalla Provincia, alla Regione e ora a FVG Strade.

"Oramai i costi della riforma degli enti locali, che avrebbe dovuto portare risparmi per decine di milioni di euro, sono sfuggiti di mano all'Esecutivo regionale e ha obbligato diversi esponenti della Giunta a fare il mea culpa", prosegue la forzista che poi entra nel merito del testo: "Non si condivide la scelta della mancata tutela contrattuale dei dipendenti che passerebbero da un ente di diritto pubblico (la Regione) a un ente di diritto privato (la società FVG Strade)".

La Piccin ricorda che "l'Amministrazione regionale è stata autorizzata a costituire una società a capitale interamente pubblico, avente per oggetto sociale esclusivo la progettazione, la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza di opere di viabilità. A dieci anni dalla sua costituzione, in un periodo storico dove lo Stato impone piani di razionalizzazione delle partecipazioni in società private, forse è il momento di ripensare la natura giuridica di FVG Strade che potrebbe svolgere le medesime attività, magari con maggiore efficienza, efficacia ed economicità in qualità di ente pubblico. Su questa partita, il centrosinistra non può tirarsi indietro e si dovrà esprimere".

"Infine - chiosa nella sua relazione Mara Piccin -, più che uno sgambetto, si configura proprio come una vera e propria scortesia istituzionale la previsione di far decorrere l'efficacia delle norme al primo gennaio 2018, a pochi mesi dalle elezioni del nuovo presidente della Regione e del nuovo Consiglio regionale, il quale, indipendentemente dal colore politico, si troverà a dover governare un processo di transizione già avviato con alti costi economici e sociali".

Dopo aver posto all'attenzione dell'Aula una serie di dati di raffronto su costi, gestione, personale, servizi, chilometri di competenza riferiti alle ex Province ora Regione e a FVG Strade, dai quali ne emerge un quadro negativo per la Società, Piccin ha auspicato un momento di ripensamento oppure una diversa soluzione alla questione.

(immagini tv)

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