FdI/AN: Ciriani, troppo politicizzato Ecomuseo Dolomiti Friulane
(ACON) Trieste, 12 set - COM/AB - Interrogazione del
Consigliere regionale Luca Ciriani (FdI/AN) che chiede alla
Giunta chiarimenti in merito all'eccessiva politicizzazione
dell'Ecomuseo regionale delle Dolomiti Friulane "Lis Aganis",
ente nato su impulso dell'iniziativa comunitaria Leader
nell'agosto del 2014 che, a oggi, conta 56 soci fra 22 Comuni,
quattro Istituti comprensivi (Caneva, Maniago, Montereale
Valcellina e Travesio), il Bacino Imbrifero montano del Livenza,
due Consorzi Pro loco (Pro loco Cellina-Meduna e Arcometa,
Consorzio Pro loco dello Spilimberghese) e ventisette
associazioni culturali. Ventinove sono invece le cellule
tematiche inserite nei percorsi ecomuseali acqua, sassi e
mestieri.
Pur riconoscendo la validità delle iniziative capillarmente
diffuse sul territorio della Pedemontana pordenonese e proposte
dall'ente presieduto dal sindaco di Tramonti di Sotto, Giampaolo
Bidoli, al consigliere regionale di FdI/AN non tornano i conti
rispetto ad alcune scelte operate recentemente dal consiglio
direttivo.
Nel mirino di Ciriani finisce in particolare il nuovo Comitato
tecnico scientifico, organo, come da statuto dell'Ente, formato
da tre membri individuati tra personalità di spicco nel mondo
della cultura, delle arti e delle scienze, chiamato a fornire
supporto tecnico nell'elaborazione dei progetto e delle attività
dell'Associazione in accordo con il coordinatore.
"Se è vero che, stando a quanto prevede l'articolo 1 dello
statuto del Lis Aganis, l'associazione è apolitica,
aconfessionale e non ha scopo di lucro - spiega Ciriani - mi
chiedo per quale ragione dallo scorso 24 luglio siano stati
nominati quali componenti del nuovo Comitato tecnico scientifico
ben due esponenti del Partito democratico, addirittura il
segretario provinciale e la segreteria sezionale ed ex sindaco di
Pinzano al Tagliamento".
"Possibile che fra le tante realtà socie dell'Ente non si sia
riuscito a trovare qualcun altro degno di ricoprire questo
ruolo?" si chiede il consigliere regionale pordenonese.
"Senza entrare nel merito delle competenze di chi è stato
nominato, è lampante come l'Ecomuseo della Pedemontana
pordenonese sia divenuto oggi l'espressione di una precisa parte
politica, perdendo la propria indipendenza storico-scientifica e,
a maggior ragione, contravvenendo alle regole statutarie".
"Considerato che già nel corso del 2014 Aldo Colonello, Laurea
honoris causa in Scienze della formazione primaria, lamentava la
presenza di troppi politici e troppo pochi rappresentanti dei
associazioni socie dell'Ente, diventando quasi una lunga mano di
un'amministrazione o di una compagine politica", ricorda il
rappresentante in Consiglio regionale di FdI/An.
"Invito la Giunta regionale a intervenire per riequilibrare le
posizioni ed evitare in futuro queste incresciose e strumentali
occupazioni di posizione che poco rispettano la mission degli
istituti come nel caso specifico".