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IV Comm: illustrazione e audizioni ddl risorse ittiche

14.09.2017
11:22
(ACON) Trieste, 14 set - RCM - Riformare la gestione delle risorse ittiche nelle acque interne, oggi normata da uno dei provvedimenti più vecchi del Friuli Venezia Giulia in quanto risalente al 1971, questo l'obiettivo del disegno di legge 228 a firma Paolo Panontin, illustrato alla IV Commissione consiliare presieduta da Vittorino Boem (Pd), che ha poi approfondito l'argomento attraverso le relazioni di numerosi portatori di interesse.

Abbiamo seguito un iter lungo e che ha visto l'interazione con tutti i soggetti coinvolti - ha commentato Panontin -. Tra le azioni forti che abbiamo previsto c'è la soppressione dell'Ente tutela pesca, ma con la garanzia del mantenimento dell'unicità della gestione. Abbiamo anche affrontato questioni legate alla tutela della biodiversità e delle specie autoctone, con un'esigenza di coordinamento a livello nazionale con le problematiche degli ambienti naturali acquatici.

Così le linee di indirizzo del disegno di legge.

Sviluppo sostenibile dell'attività di pesca: da attuare in coerenza con la normativa comunitaria sulla salvaguardia della biodiversità, finalizzato alla tutela e all'incremento del patrimonio ittico, alla conservazione degli ambienti acquatici e allo sviluppo della ricettività turistica connessa alla pesca sportiva.

Ruolo centrale della Regione: occuparsi della gestione delle acque interne, in particolare attraverso un regolamento e il Piano di gestione, per coordinarla con gli obiettivi e gli obblighi che le competono in relazione alla più ampia gestione degli ambienti acquatici delle acque interne.

Attuazione operativa dei servizi attraverso un ente funzionale alla Regione: l'Ente tutela pesca diventa Ente tutela patrimonio ittico (Etpi), ma mantenendo le esperienze e garantendo un ruolo di riferimento unitario, procedendo comunque a una profonda riorganizzazione che consenta di snellire l'attuale struttura.

Organo consultivo e rappresentatività territoriale: l'individuazione delle strategie, della pianificazione e della regolamentazione delle risorse ittiche è svolta attraverso un organo consultivo composto da rappresentanti delle associazioni di pesca, dei portatori di interesse, enti di ricerca e strutture amministrative aventi attinenza con la materia delle risorse ittiche e ambienti acquatici.

Partecipazione delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato: anche attraverso percorsi dedicati a qualificarne l'attività operativa, formativa ed educativa.

Semplificazione: la disciplina di dettaglio della pesca sarà contenuta quasi interamente nel regolamento di attuazione previste nel disegno di legge; in particolare, la disciplina della pesca sportiva è semplificata rendendola più uniforme a livello territoriale.

Strumenti unitari di programmazione e controllo: finalizzati ad assicurare un equilibrato rapporto fra le esigenze di conservazione della biodiversità delle specie ittiche, di tutela degli ambienti acquatici e di prelievo delle risorse ittiche.

Centralità del Piano di gestione ittica: il Piano costituirà il documento di indirizzo tecnico per le politiche regionali sulla gestione delle risorse ittiche nelle acque interne e il quadro di riferimento per la predisposizione degli atti di applicazione della legge di riforma.

Mantenimento del principio di pubblicità delle acque: le acque interne sono sempre gestite nel più ampio interesse pubblico, senza concessioni di tratti di corsi d'acqua ai privati per fini di pesca sportiva (una peculiarità che ci distingue rispetto le altri Regioni - ha commentato Panontin).

Revisione delle regole per l'ottenimento della licenza di pesca: obbligatorio un percorso di accertamento del possesso delle conoscenze di base da parte del pescatore tramite un esame di abilitazione; possibilità di svolgimento dei corsi di formazione tenui dalle associazioni sportive.

Pesca occasionale senza licenza: possibilità di pescare senza licenza per periodi limitati nell'anno (ma le associazioni già ci stanno dicendo di essere contrarie - ha fatto sapere l'assessore, che si è detto pronto al dialogo e ad eventuali revisioni del testo).

Ambito territoriale di applicazione: le acque interne del Friuli Venezia Giulia, con esclusione della Laguna, individuate in un'apposita cartografia approvata dalla Giunta regionale.

In tutto, il ddl si compone di 53 articoli, strutturati per settori omogenei in 5 Titoli che vanno dalle disposizioni generali a quelle transitorie e finali, passando per l'Etpi, la gestione delle risorse ittiche, la vigilanza e le sanzioni.

La Commissione li esaminerà nel corso della prossima seduta, intanto Panontin, rispondendo a una prima sollecitazione di Roberto Revelant (AR) che gli chiedeva se siano previsti degli investimenti agli impianti, ha affermato che "sono già stati anche troppi, io non avrei fatto le scelte del passato. Questo sistema ha abituato l'immissione di nuovo pesce a carico di tutta la collettività; quando sono i cacciatori a sentire l'esigenza di più esemplari, se li pagano, i pescatori no".

(immagini tv)