IV Comm: illustrazione e audizioni ddl risorse ittiche
(ACON) Trieste, 14 set - RCM - Riformare la gestione delle
risorse ittiche nelle acque interne, oggi normata da uno dei
provvedimenti più vecchi del Friuli Venezia Giulia in quanto
risalente al 1971, questo l'obiettivo del disegno di legge 228 a
firma Paolo Panontin, illustrato alla IV Commissione consiliare
presieduta da Vittorino Boem (Pd), che ha poi approfondito
l'argomento attraverso le relazioni di numerosi portatori di
interesse.
Abbiamo seguito un iter lungo e che ha visto l'interazione con
tutti i soggetti coinvolti - ha commentato Panontin -. Tra le
azioni forti che abbiamo previsto c'è la soppressione dell'Ente
tutela pesca, ma con la garanzia del mantenimento dell'unicità
della gestione. Abbiamo anche affrontato questioni legate alla
tutela della biodiversità e delle specie autoctone, con
un'esigenza di coordinamento a livello nazionale con le
problematiche degli ambienti naturali acquatici.
Così le linee di indirizzo del disegno di legge.
Sviluppo sostenibile dell'attività di pesca: da attuare in
coerenza con la normativa comunitaria sulla salvaguardia della
biodiversità, finalizzato alla tutela e all'incremento del
patrimonio ittico, alla conservazione degli ambienti acquatici e
allo sviluppo della ricettività turistica connessa alla pesca
sportiva.
Ruolo centrale della Regione: occuparsi della gestione delle
acque interne, in particolare attraverso un regolamento e il
Piano di gestione, per coordinarla con gli obiettivi e gli
obblighi che le competono in relazione alla più ampia gestione
degli ambienti acquatici delle acque interne.
Attuazione operativa dei servizi attraverso un ente funzionale
alla Regione: l'Ente tutela pesca diventa Ente tutela patrimonio
ittico (Etpi), ma mantenendo le esperienze e garantendo un ruolo
di riferimento unitario, procedendo comunque a una profonda
riorganizzazione che consenta di snellire l'attuale struttura.
Organo consultivo e rappresentatività territoriale:
l'individuazione delle strategie, della pianificazione e della
regolamentazione delle risorse ittiche è svolta attraverso un
organo consultivo composto da rappresentanti delle associazioni
di pesca, dei portatori di interesse, enti di ricerca e strutture
amministrative aventi attinenza con la materia delle risorse
ittiche e ambienti acquatici.
Partecipazione delle associazioni e delle organizzazioni di
volontariato: anche attraverso percorsi dedicati a qualificarne
l'attività operativa, formativa ed educativa.
Semplificazione: la disciplina di dettaglio della pesca sarà
contenuta quasi interamente nel regolamento di attuazione
previste nel disegno di legge; in particolare, la disciplina
della pesca sportiva è semplificata rendendola più uniforme a
livello territoriale.
Strumenti unitari di programmazione e controllo: finalizzati ad
assicurare un equilibrato rapporto fra le esigenze di
conservazione della biodiversità delle specie ittiche, di tutela
degli ambienti acquatici e di prelievo delle risorse ittiche.
Centralità del Piano di gestione ittica: il Piano costituirà il
documento di indirizzo tecnico per le politiche regionali sulla
gestione delle risorse ittiche nelle acque interne e il quadro di
riferimento per la predisposizione degli atti di applicazione
della legge di riforma.
Mantenimento del principio di pubblicità delle acque: le acque
interne sono sempre gestite nel più ampio interesse pubblico,
senza concessioni di tratti di corsi d'acqua ai privati per fini
di pesca sportiva (una peculiarità che ci distingue rispetto le
altri Regioni - ha commentato Panontin).
Revisione delle regole per l'ottenimento della licenza di pesca:
obbligatorio un percorso di accertamento del possesso delle
conoscenze di base da parte del pescatore tramite un esame di
abilitazione; possibilità di svolgimento dei corsi di formazione
tenui dalle associazioni sportive.
Pesca occasionale senza licenza: possibilità di pescare senza
licenza per periodi limitati nell'anno (ma le associazioni già ci
stanno dicendo di essere contrarie - ha fatto sapere l'assessore,
che si è detto pronto al dialogo e ad eventuali revisioni del
testo).
Ambito territoriale di applicazione: le acque interne del Friuli
Venezia Giulia, con esclusione della Laguna, individuate in
un'apposita cartografia approvata dalla Giunta regionale.
In tutto, il ddl si compone di 53 articoli, strutturati per
settori omogenei in 5 Titoli che vanno dalle disposizioni
generali a quelle transitorie e finali, passando per l'Etpi, la
gestione delle risorse ittiche, la vigilanza e le sanzioni.
La Commissione li esaminerà nel corso della prossima seduta,
intanto Panontin, rispondendo a una prima sollecitazione di
Roberto Revelant (AR) che gli chiedeva se siano previsti degli
investimenti agli impianti, ha affermato che "sono già stati
anche troppi, io non avrei fatto le scelte del passato. Questo
sistema ha abituato l'immissione di nuovo pesce a carico di tutta
la collettività; quando sono i cacciatori a sentire l'esigenza di
più esemplari, se li pagano, i pescatori no".
(immagini tv)