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LN: Zilli, alloggi regalati agli immigrati con soldi pubblici

19.09.2017
12:54
(ACON) Trieste, 19 set - COM/AB - "Dopo aver spalancato le porte indiscriminatamente ai clandestini finanziando qualunque tipo di iniziativa a loro favore, tornei di calcio e corsi di teatro compresi, grazie a questo nuovo investimento a fondo perso regaliamo anche alloggi agli immigrati: una iniziativa meramente assistenziale, per altro profumatamente pagata con soldi pubblici. Così facendo non se ne andranno mai più dai nostri paesi, continuando a vivere sulle nostre spalle: il razzismo al contrario ormai è una realtà".

Così Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord, dopo il Question Time.

"Balza all'occhio, comunque, l'assenza di singoli comuni che hanno presentato la domanda, unico vero elemento su cui riflettere - dice Zilli. Poco valgono quindi le onorificenze che il prefetto ha scelto di dare ai sindaci dell'accoglienza: oggi conta più questo che lavorare per il futuro della propria comunità".

A margine della discussione, anche una polemica con il presidente del Consiglio regionale nel corso dell'intervento della consigliera in Aula "adducendo - dice - una non ben motivata violazione del regolamento consiliare per bloccare la mia replica. È evidente che quando il Pd va in difficoltà, cerca con tutti i mezzi di creare confusione istituzionale, distogliendo l'attenzione dalla questione principale. Siamo ormai in campagna elettorale".

"Ci saremmo aspettati comunque - continua Zilli in riferimento all'interrogazione - che tutti questi soldi venissero investiti in politiche per la famiglia, per le giovani coppie, per migliorare le città e i paesi: il Pd invece - dice ancora Zilli - preferisce investire a fondo perso in clandestini: una iniziativa vergognosa".

"Serracchiani e i suoi si dimostrano per quello che sono - conclude caustica Zilli - da un lato cercano disperatamente di recuperare consenso scoprendo improvvisamente che gli immigrati sono un problema e scrivendo letterine a Minniti, dall'altro si approvano bandi per garantire loro uno stabile futuro. In realtà sono proprio loro i primi sponsor di questa incontrollata immigrazione".