CR: relazione su inclusione attiva e sostegno al reddito (2)
(ACON) Trieste, 19 set - CMC - Oltre 15.700 domande presentate,
14.102 nuclei familiari coinvolti, per un totale di 38.140
persone interessate. E ancora: 8.819 patti di inclusione
stipulati e un importo liquidato di oltre 47,9 milioni di euro.
Sono i dati legati alle misure di inclusione attiva e di sostegno
al reddito contemplate dalla legge regionale 15/2015, che
Alessandro Colautti (AP), relatore in Aula per la III Commissione
consiliare del documento elaborato dalla Giunta sul primo anno di
applicazione delle disposizioni, ha portato all'attenzione del
Consiglio regionale.
Spetta all'Aula infatti, così come disposto dalla legge,
controllare l'attuazione delle norme e valutare l'efficacia dei
risultati ottenuti nel contrastare l'esclusione sociale e
lavorativa delle persone che non dispongono di un'adeguata fonte
di reddito.
La relazione, che prende in esame il periodo 22 ottobre 2015 - 1
settembre 2016, evidenzia una domanda notevolmente superiore alle
aspettative, rilevando come le situazioni di povertà e disagio
siano concentrate prevalentemente nelle aree urbane. Prevalgono
le famiglie con figli (57,5% del totale) e di queste l'85% ha
almeno un figlio minorenne. Analizzando la cittadinanza del
richiedente, prevalgono i nuclei di italiani su quelli di
cittadinanza straniera. Al crescere della numerosità dei figli,
prevale però la cittadinanza straniera: per il 60% dei nuclei
familiari con 3 o più figli il richiedente è straniero. Rilevante
è la quota di minori coinvolti, il 33% del totale dei componenti.
L'incidenza dei disoccupati risulta più significativa in Alto
Friuli, nel Tarcentino e nell'Alto Isontino.
Nell'ampio dibattito la maggioranza ha espresso giudizio positivo
sulla misura: nonostante l'avvio complesso sotto il profilo
organizzativo, le norme hanno permesso di rispondere alle
esigenze di tante persone e famiglie in difficoltà. Ci troviamo
di fronte a una nuova politica sperimentale, certamente
migliorabile, ma utile ed efficace, che in futuro dovrebbe
diventare strutturale. Critiche invece le opposizioni, che hanno
stigmatizzato ritardi e disservizi sotto il profilo
organizzativo, criticando anche i meccanismi stessi di erogazione
delle misure che penalizzano di fatto molte famiglie italiane,
complice anche il meccanismo del modello ISEE.
Il dibattito, non ancora concluso, riprenderà alla ripresa dei
lavori, alle 14.30.
(segue)
(foto, immagini tv)