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Crpo: lavoro, recuperare una cultura del femminile; conclusioni (5)

23.09.2017
13:41
(ACON) Udine, 23 set - CMC - Lavoro e diritti sono un binomio essenziale e irrinunciabile per Orietta Olivo, segretaria regionale della CGIL, ma quando a questo binomio accostiamo la parola donna - aggiunge - le difficoltà si esasperano e c'è ancora molta strada da compiere per risolvere il gap con gli uomini. I dati evidenziano un trend favorevole in Friuli Venezia Giulia nell'occupazione femminile soprattutto nei settori del commercio, alberghiero e della ristorazione, ma permangono sul territorio 20.600 disoccupate alle quali il mercato propone spesso contratti flessibili e precari dalle tutele discutibili. Sempre presente è poi la discriminazione legata alla maternità, reale o anche solo potenziale, che penalizza le donne nella ricerca e nell'ottenimento di un'occupazione.

Anche i dati esposti da Roberta Nunin, consigliera regionale di parità e docente di Diritto del Lavoro presso l'Università degli Studi di Trieste, evidenziano segnali positivi per le donne con indicatori di crescita maggiori rispetto a quella maschile. Permangono però diverse problematiche: la maggiore incidenza del lavoro part-time, le difficoltà legate all'equilibrio tra vita familiare e impegni lavorativi, i differenziali retributivi, le difficoltà nelle carriere nonostante una maggiore scolarizzazione femminile anche nei percorsi universitari scientifici.

Lo confermano in parte anche i risultati del Report stilato dalla Nunin nel suo ruolo di consigliera di parità, un'indagine compiuta tra le imprese regionali nel biennio 2014-2015, che evidenzia l'incidenza del part-time (22% uomini, 44% donne), i congedi e le aspettative per la maternità utilizzati in via prevalente dalle donne, complice anche il "gender pay gap", cioè i differenti livelli retributivi tra uomo e donna, che spingono la madre piuttosto che il padre a sospendere la propria attività.

Per il futuro è necessario continuare a lavorare per sostenere la formazione professionale delle donne, non solo a livello universitario, ma anche nei percorsi formativi post-diploma. Ulteriori obiettivi sono il potenziamento degli interventi a supporto del lavoro di cura e di welfare in un'ottica di genere, affinché siano diffusi, accessibili e di qualità per tutti.

Il convegno si è concluso con la lettura di un contributo di Liliana Ocmin, responsabile CISL del Dipartimento politiche migratorie donne giovani e coordinamento nazionale donne: il quadro nazionale sulla condizione delle donne alla ricerca di un'occupazione, ma anche del vivere sociale, impone di recuperare "una cultura del femminile" per prevenire e contrastare ogni forma di disuguaglianza, discriminazione e violenza, a partire dai luoghi di lavoro.

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