Crpo: lavoro, recuperare una cultura del femminile; conclusioni (5)
(ACON) Udine, 23 set - CMC - Lavoro e diritti sono un binomio
essenziale e irrinunciabile per Orietta Olivo, segretaria
regionale della CGIL, ma quando a questo binomio accostiamo la
parola donna - aggiunge - le difficoltà si esasperano e c'è
ancora molta strada da compiere per risolvere il gap con gli
uomini. I dati evidenziano un trend favorevole in Friuli Venezia
Giulia nell'occupazione femminile soprattutto nei settori del
commercio, alberghiero e della ristorazione, ma permangono sul
territorio 20.600 disoccupate alle quali il mercato propone
spesso contratti flessibili e precari dalle tutele discutibili.
Sempre presente è poi la discriminazione legata alla maternità,
reale o anche solo potenziale, che penalizza le donne nella
ricerca e nell'ottenimento di un'occupazione.
Anche i dati esposti da Roberta Nunin, consigliera regionale di
parità e docente di Diritto del Lavoro presso l'Università degli
Studi di Trieste, evidenziano segnali positivi per le donne con
indicatori di crescita maggiori rispetto a quella maschile.
Permangono però diverse problematiche: la maggiore incidenza del
lavoro part-time, le difficoltà legate all'equilibrio tra vita
familiare e impegni lavorativi, i differenziali retributivi, le
difficoltà nelle carriere nonostante una maggiore scolarizzazione
femminile anche nei percorsi universitari scientifici.
Lo confermano in parte anche i risultati del Report stilato dalla
Nunin nel suo ruolo di consigliera di parità, un'indagine
compiuta tra le imprese regionali nel biennio 2014-2015, che
evidenzia l'incidenza del part-time (22% uomini, 44% donne), i
congedi e le aspettative per la maternità utilizzati in via
prevalente dalle donne, complice anche il "gender pay gap", cioè
i differenti livelli retributivi tra uomo e donna, che spingono
la madre piuttosto che il padre a sospendere la propria attività.
Per il futuro è necessario continuare a lavorare per sostenere la
formazione professionale delle donne, non solo a livello
universitario, ma anche nei percorsi formativi post-diploma.
Ulteriori obiettivi sono il potenziamento degli interventi a
supporto del lavoro di cura e di welfare in un'ottica di genere,
affinché siano diffusi, accessibili e di qualità per tutti.
Il convegno si è concluso con la lettura di un contributo di
Liliana Ocmin, responsabile CISL del Dipartimento politiche
migratorie donne giovani e coordinamento nazionale donne: il
quadro nazionale sulla condizione delle donne alla ricerca di
un'occupazione, ma anche del vivere sociale, impone di recuperare
"una cultura del femminile" per prevenire e contrastare ogni
forma di disuguaglianza, discriminazione e violenza, a partire
dai luoghi di lavoro.
(foto, immagini tv)
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