M5S: Ussai, Centrale Unica Emergenze, tempi d'intervento lunghi
(ACON) Trieste, 27 set - COM/MPB - "Siamo consapevoli del
grande lavoro svolto dagli operatori per far partire la Centrale
Unica delle Emergenze e finalmente abbiamo a disposizione dati su
cui ragionare, ma il tempo di intervento delle ambulanze si
discosta ancora troppo dalla normativa, mettendo a rischio
cittadini e operatori".
Questo il commento del consigliere regionale del MoVimento 5
Stelle Andrea Ussai dopo l'abbondanza di dati forniti dal
direttore del Nue (112) e dal direttore della Sala operativa
regionale emergenza sanitaria (Sores), che hanno cercato di
stordire i commissari della Terza commissione e i giornalisti
intervenuti.
"Crediamo sia opportuno fare un po' di chiarezza e analizzare i
numeri da un altro punto di vista, cioè quello - meno tecnico -
di un cittadino qualunque che si rivolge a questi servizi", ha
dichiarato Ussai a chiusura lavori.
"Nel corso delle audizioni è stata illustrata l'attività
giornaliera del 112 fornendo il numero di chiamate, il tempo
medio di attesa per la risposta, il tempo medio di processo,
sgancio e impegno (in secondi) delle chiamate inoltrate, l'azione
di filtro e la provenienza delle chiamate, i tempi medi di
soccorso del 118 degli ultimi mesi, in tutta la regione,
accorpando i dati delle zone urbane ed extra urbane, con
focalizzazione anche sulla montagna. Purtroppo però - aggiunge
Ussai -, per problemi legati alla registrazione dei dati, non ci
è stata fornita la comparazione delle tempistiche dalla prima
telefonata all'arrivo sul target, prima e dopo l'attivazione
della centrale unica e non sono state presentate nemmeno le
percentuali di rispetto delle tempistiche dalla normativa
statale, per i codici gialli e rossi.
"Grazie a un nostro accesso agli atti sappiamo che, per quanto
concerne il trasporto extraurbano, più del 30% dei casi non
ricevono risposta nel limite dei 20 minuti stabiliti per legge,
con picchi che superano il 40% in provincia di Trieste. Sul
trasporto urbano, poi, la situazione peggiora: i tempi (che
dovrebbero essere inferiori agli 8 minuti) sono rispettati solo
nel 16% dei casi, con la situazione più critica a Udine, dove
scende fino all'11.5%. E va considerato che a questo vanno
sommati in media altri 90 secondi, cioè il tempo di smistamento
da quando la chiamata arriva al 112 a quando viene inoltrata
all'operatore sanitario.
"È vero che sono aumentati i mezzi a disposizione e anche il
numero totale di interventi è cresciuto rispetto allo stesso
periodo del 2016, con standard più stringenti di quelli europei
che si attestano a 18 minuti (per area urbane e extraurbane), ma
restano ancora tanti problemi - attacca il consigliere
pentastellato -. A pesare sono il numero e la tipologia dei mezzi
previsti dal Piano dell'emergenza/urgenza, nonché la situazione
in cui si trovano a lavorare gli operatori, quelli del Nue con
turni massacranti, e interinali che non sanno se saranno
rinnovati ad ottobre. Per quanto riguarda il Sores 42 unità per
garantire il servizio sono sottostimate e dal mese prossimo
dovranno ricominciare anche a prestare servizio di emergenza sul
territorio. Infine non sono ancora stati risolti i problemi
tecnologici, i tablet delle ambulanze sono in manutenzione e
continuano a ripetersi i crash del sistema (Cus). A causa di
queste disfunzioni l'inserimento degli interventi e l'impiego dei
mezzi, infatti, sono saltuariamente gestiti ancora con il vecchio
sistema radio e cartaceo".
Amara la conclusione di Ussai: "Fermo restando l'impegno di tutti
gli operatori e dei dirigenti che garantiscono quotidianamente la
risposta alle diverse emergenze, crediamo che questa nuova
organizzazione, imposta dalla politica, abbia ancora molta strada
da fare per entrare a regime".