CR: ddl rifiuti ed economia circolare, relazione maggioranza (1)
(ACON) Trieste, 3 ott - CMC - Il Consiglio regionale ha avviato
i lavori prendendo in esame un disegno di legge della Giunta - al
quale è abbinata una proposta di legge a firma M5S - sulla
gestione dei rifiuti e l'economia circolare.
Un provvedimento che non solo aggiorna la disciplina della
gestione dei rifiuti a trent'anni dall'emanazione delle ultime
norme in materia, ma che introduce una nuova cornice di principi,
in una ragionata sintesi tra orizzonti ideali e obiettivi
concreti. In quest'ottica, Chiara Da Giau (Pd), relatore di
maggioranza per l'Aula del disegno di legge sulla gestione dei
rifiuti, cita prima tra tutte l'economia circolare, un'economia
cioè pensata per potersi rigenerare da sola e in cui tutte le
attività economiche, a partire dall'estrazione e dalla
produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno,
diventino risorse per qualcun altro.
Da questo principio emerge - per Da Giau - l'identità che la
Regione vuole darsi: quella di una comunità alleata dove
l'interesse e il benessere del singolo si avvalorano nel contesto
di ciò che è perseguito come bene comune.
La consigliera di maggioranza ricorda poi come il dibattito e le
audizioni svolte in Commissione abbiano consentito l'inserimento
di ulteriori due aspetti significativi: l'introduzione del forum
dell'economia circolare e l'impegno contro lo spreco alimentare e
farmaceutico. Il primo è un ulteriore spazio di confronto che si
affianca il tavolo permanente istituito per dare voce ai diversi
portatori di interesse e ampliare il percorso partecipato.
Codificando in legge l'impegno contro lo spreco alimentare e
farmaceutico si è voluto invece riconoscere e mettere a sistema
il valore delle buone prassi già avviate da volontari,
associazioni e istituzioni locali.
L'articolato esplicita inoltre gli obiettivi in tema di riduzione
della produzione di rifiuti, incenerimento e smaltimento in
discarica, di ottimizzazione della raccolta differenziata e
aumento del recupero con priorità al recupero di materia, in
linea con quanto previsto dagli orientamenti comunitari e
nazionali. Viene inoltre delineato un modello organizzativo
capace di mettere in rete pubblico e privato, valorizzato lo
strumento del Green public procurement, precisata l'attribuzione
delle funzioni, definito l'insieme degli strumenti informativi
regionali e il quadro della pianificazione a seguito del nuovo
assetto istituzionale del settore.
(immagini tv)
(segue)