CR: ddl rifiuti ed economia circolare, i relatori di minoranza (2)
(ACON) Trieste, 3 ott - RCM - Il disegno di legge n. 224 è un
intervento organico sulla gestione dei rifiuti e rappresenta il
superamento della legge regionale 30 del 1987, non più in
sintonia con i disposti nazionali ed europei.
La riflessione è del primo relatore di minoranza, Alessandro
Colautti (AP), al provvedimento a firma assessore Sara Vito su
gestione dei rifiuti e principi di economia circolare
all'attenzione dell'Aula.
Attraverso il riordino e l'aggiornamento - spiega ancora Colautti
-, si punta a tradurre in obiettivi concreti i principi
comunitari, propri anche della legislazione nazionale, in tema di
prevenzione, riduzione della produzione e pericolosità dei
rifiuti nell'ottica dell'economia circolare che considera i
rifiuti non più solo in termini di smaltimento finale, ma
soprattutto nella prospettiva del recupero, del riciclo, del
reimpiego e del riutilizzo degli stessi. Però in realtà è una
legge manifesto, evanescente, che rinvia tutto a successivi
provvedimenti amministrativi generali della Regione.
Inoltre - prosegua il monito del relatore - la Giunta spazza via
con abrogazioni a cascata aspetti della vecchia legge regionale
che, a detta anche degli operatori di settore, forniscono
certezze in una disciplina difficile e complessa.
Ecco che Colautti contesta il "decentramento di facciata mentre
nella realtà si toglie ogni programmazione ai Comuni, fagocitando
la Regione anche le più tipiche funzioni delle autonomie locali
che avrebbero dovuto esercitare all'interno dell'Autorità unica
per i servizi idrici e i rifiuti (Ausir)". E si appresta a
presentare all'Aula degli emendamenti "per precisare meglio
procedure e responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, in un
quadro legislativo chiaro, senza tanti rinvii a regolamenti
attuativi che nell'attesa della loro emanazione potrebbero
portare al blocco delle attività".
A livello regionale - ha detto la seconda relatrice di minoranza,
Eleonora Frattolin (M5S) -, alcuni Comuni hanno già dimostrato
come sia possibile intraprendere un percorso virtuoso atto a
scoraggiare lo smaltimento in discarica e favorire l'estensione
della raccolta differenziata.
La consigliera, che aveva presentato una proposta di legge in
Commissione sulla strategia "rifiuti zero", ha affermato che il
testo dei pentastellati si distingueva per coraggio, concretezza
ed effetto immediato nel raggiungimento di alcuni obiettivi, per
contro il ddl della Giunta si limita a definire finalità e
obiettivi generali, demandando i contenuti concreti alla
pianificazione di settore, ovvero al Piano regionale di gestione
dei rifiuti, ai Piani d'ambito o al Piano per l'amianto. Diventa
quindi essenziale una rapida emanazione dei vari decreti,
regolamenti e piani attuativi, per non vanificare il tutto -
sottolinea la Frattolin -. Occorre ricordare, però, che siamo a
fine legislatura e sarebbe stato il caso di mettere molti più
punti fermi in legge, invece di lasciare quasi tutto a degli atti
giuntali, modificabili facilmente a seconda di come tira il vento.
Da parte sua, fatta eccezione per le questioni in conflitto con
la normativa statale, riproporrà tutto in Aula "anche quelle
proposte coraggiose - ha chiosato - che si insinuano negli spazi
di vuoto normativo lasciati per comodo dalla legislazione
nazionale che spesso, quando si parla di ambiente o rifiuti,
dimentica di recepire le giuste indicazioni europee".
Registrata la necessità di verificare alcuni emendamenti, i
lavori sono stati sospesi per mezz'ora prima di dare corso al
dibattito generale.
(immagini tv)
(segue)