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FI: Novelli, conoscere la verità sulla strage di Dacca

09.10.2017
10:21
(ACON) Trieste, 9 ott - COM/AB - "Farsi promotore nei confronti del Governo nazionale affinché siano fornite alle famiglie delle vittime della strage di Dacca tutte le informazioni ufficiale disponibili in merito alla strage, sollecitare la rogatoria internazionale sul caso richiesta dal pubblico ministero Francesco Scavo e richiedere al Consolato e all'Ambasciata del Bangladesh lo stato dell'arte delle indagini e del processo a carico degli imputati individuati".

E' quanto chiede il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli, primo firmatario di una mozione presentata alla Giunta e sottoscritta anche da altri colleghi.

"Il 1° luglio 2016 - ricorda Novelli - 9 italiani restarono uccisi nell'attentato di Dacca in Bangladesh, dove vi furono in totale 22 vittime. Cinque militanti armati irruppero nella sala del ristorante Hotel Artisan Bakery all'ora di cena, prendendo in ostaggio le persone presenti. Per molte ore i militanti tennero in scacco le forze speciali liberando, fra l'altro, alcuni ostaggi che avevano dato prova di conoscere il Corano. Tra le vittime italiane vi erano anche i friulani Cristian Rossi e Marco Tondat. Rossi, 47 anni, era un imprenditore nel settore dell'abbigliamento e viveva a Feletto Umberto con la moglia Stefania e due bimbe di appena 3 anni. Tondat, giovane imprenditore di Cordovado, ha lasciato una bambina di 6 anni".

"La strage di Dacca è stata dimenticata in fretta: a oltre un anno dall'accaduto, infatti, gli organi di stampa nazionali non ne fanno più alcuna menzione e sono ancora poche le notizie circa la dinamica dei fatti e le motivazioni dell'attentato. Una delle poche cose emerse dalle autopsie effettuate sui corpi delle vittime è che i nostri connazionali hanno subito torture e mutilazioni, in quanto sono emersi tagli provocati da armi affilate, probabilmente machete".

"E' necessario - conclude Novelli - che venga fatta finalmente chiarezza sulle dinamiche e le motivazioni dell'attentato, affinché i parenti delle vittime possano conoscere la verità sugli ultimi istanti di vita dei loro cari e capire cosa sia successo e cosa abbia spinto i terroristi ad agire con quelle modalità".