III Comm: approvato ddl su Rei e Misura sostegno al reddito
(ACON) Trieste, 19 ott - RCM - Approvazione di Pd, Cittadini,
Sel-FVG, Pustetto e Barillari del gruppo Misto, ma anche del
forzista Marini, nel frattempo il suo collega Novelli si asteneva
con Colautti di AP, Sergo di M5S e Sibau di AR. Il disegno di
legge n. 234 presentato dall'assessore regionale alla Salute,
Telesca, sull'ampliamento del Reddito di inclusione (Rei) dello
Stato e il suo coordinamento con la Misura attiva regionale di
sostegno al reddito ha trovato il consenso a maggioranza della
III Commissione consiliare regionale presieduta da Rotelli (Pd),
che ne sarà relatore unico di maggioranza per l'Aula mercoledì
prossimo, 25 ottobre.
Nel 2015 - ha ricordato la Telesca -, la Regione si è dotata di
uno strumento legislativo di contrasto alla povertà e di sostegno
all'inclusione attiva (Sia) denominato "Misura attiva di sostegno
al reddito". La legge prevede che tale misura si coordini con
quelle analoghe avviate su tutto il territorio nazionale. C'è
stata un'importante evoluzione con la legge 33/2017 con cui lo
Stato ha previsto, a partire dal primo gennaio 2018,
l'introduzione del Reddito di inclusione quale nuovo strumento
generalizzato di contrasto alla povertà.
Il Rei - ha detto ancora la Telesca - ha carattere universale, è
individuato quale livello essenziale delle prestazioni da
garantire su tutto il territorio nazionale e consiste nel
riconoscere un sostegno economico condizionato all'adesione di un
progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale
per l'affrancamento dalla condizione di povertà.
Inoltre rappresenta un'evoluzione del Sia, pertanto è previsto
che dopo il suo avvio il Sia continui solo per le domande in
corso, fino alla loro conclusione. Perciò - ha spiegato
l'assessore -, a livello regionale è necessario coordinare la
Misura attiva di sostegno al reddito con il Reddito di
inclusione. Lo abbiamo fatto predisponendo il disegno di legge n.
234.
Ecco che l'articolo 1 richiama disposizioni già inserite nel
decreto attuativo del Rei, le quali prevedono che le Regioni
possano, con risorse proprie, ampliare la platea dei beneficiari
introducendo per i cittadini criteri di accesso meno selettivi di
quelli per il livello nazionale. In sede di prima applicazione,
si propone che la Misura regionale si coordini con il Rei
attraverso l'integrazione del beneficio economico, permettendo
comunque di fare scelte diverse in futuro, con particolare
riferimento all'ampliamento dei beneficiari. In particolare, per
i beneficiari del Rei residenti da almeno 24 mesi continuativi in
regione sono riconosciute integrazioni regionali agli importi
corrisposti dallo Stato, di valore crescente in relazione alla
presenza di minori (50 euro da aggiungere nel caso di un minore e
100 euro se due o più minori). L'importo base, pari a 185 euro, è
stato individuato attraverso un calcolo che garantisse che
l'integrazione economica regionale al Sia e l'integrazione
economica regionale al Rei siano coerenti tra loro; questo è
necessario in quanto fino al 31 ottobre 2018, ovvero fino al
termine della sperimentazione della Misura e delle erogazioni dei
Sia concessi prima dell'entrata in vigore del Rei, le due diverse
modalità di integrazione coesisteranno.
L'articolo 2 afferma il coordinamento fra la Misura e le
integrazioni regionali al Rei attraverso l'alternatività fra le
due misure. È, infatti, previsto che per i beneficiari del Rei in
possesso dei requisiti per accedere alle integrazioni regionali,
la Misura consista nelle integrazioni regionali stesse. In
secondo luogo, si agisce sulla durata della Misura per renderla
omogenea con la durata del Rei: secondo la disciplina vigente, la
Misura può essere concessa una prima volta per 12 mesi e
rinnovata per ulteriori 12, mentre il Rei prevede una prima
concessione di 18 mesi seguita da un rinnovo per 12; con la
disposizione proposta, la durata di tutte le Misure in corso
viene estesa a 18 mesi e così pure per quelle di nuova
concessione, in tal modo la durata complessiva di tutte le Misure
sarà pari al massimo a 30 mesi, al pari del Rei. Inoltre, le
procedure di valutazione del nucleo familiare e di definizione
del progetto personalizzato valide per il Rei si estendono alle
famiglie beneficiarie della Misura.
L'articolo 3 contiene le disposizioni finanziarie: si parla di 8
milioni per il 2018, ma già inclusi nei 30 previsti per la Misura
- ha garantito la Telesca - in quanto si tratta di un
coordinamento con un intervento già in essere.
Tutti d'accordo sulle buone intenzioni del provvedimento, ma
l'astensione è dovuta - hanno spiegato gli esponenti di
opposizione che hanno votato in tal modo - in quanto siamo
scettici sulla sua messa a regime, le problematiche ci sono già
state con la Misura e sicuramente si ripresenteranno, permangono
le critiche già sollevate in passato.
(immagini tv)