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III Comm: approvato ddl su Rei e Misura sostegno al reddito

19.10.2017
16:44
(ACON) Trieste, 19 ott - RCM - Approvazione di Pd, Cittadini, Sel-FVG, Pustetto e Barillari del gruppo Misto, ma anche del forzista Marini, nel frattempo il suo collega Novelli si asteneva con Colautti di AP, Sergo di M5S e Sibau di AR. Il disegno di legge n. 234 presentato dall'assessore regionale alla Salute, Telesca, sull'ampliamento del Reddito di inclusione (Rei) dello Stato e il suo coordinamento con la Misura attiva regionale di sostegno al reddito ha trovato il consenso a maggioranza della III Commissione consiliare regionale presieduta da Rotelli (Pd), che ne sarà relatore unico di maggioranza per l'Aula mercoledì prossimo, 25 ottobre.

Nel 2015 - ha ricordato la Telesca -, la Regione si è dotata di uno strumento legislativo di contrasto alla povertà e di sostegno all'inclusione attiva (Sia) denominato "Misura attiva di sostegno al reddito". La legge prevede che tale misura si coordini con quelle analoghe avviate su tutto il territorio nazionale. C'è stata un'importante evoluzione con la legge 33/2017 con cui lo Stato ha previsto, a partire dal primo gennaio 2018, l'introduzione del Reddito di inclusione quale nuovo strumento generalizzato di contrasto alla povertà.

Il Rei - ha detto ancora la Telesca - ha carattere universale, è individuato quale livello essenziale delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale e consiste nel riconoscere un sostegno economico condizionato all'adesione di un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale per l'affrancamento dalla condizione di povertà.

Inoltre rappresenta un'evoluzione del Sia, pertanto è previsto che dopo il suo avvio il Sia continui solo per le domande in corso, fino alla loro conclusione. Perciò - ha spiegato l'assessore -, a livello regionale è necessario coordinare la Misura attiva di sostegno al reddito con il Reddito di inclusione. Lo abbiamo fatto predisponendo il disegno di legge n. 234.

Ecco che l'articolo 1 richiama disposizioni già inserite nel decreto attuativo del Rei, le quali prevedono che le Regioni possano, con risorse proprie, ampliare la platea dei beneficiari introducendo per i cittadini criteri di accesso meno selettivi di quelli per il livello nazionale. In sede di prima applicazione, si propone che la Misura regionale si coordini con il Rei attraverso l'integrazione del beneficio economico, permettendo comunque di fare scelte diverse in futuro, con particolare riferimento all'ampliamento dei beneficiari. In particolare, per i beneficiari del Rei residenti da almeno 24 mesi continuativi in regione sono riconosciute integrazioni regionali agli importi corrisposti dallo Stato, di valore crescente in relazione alla presenza di minori (50 euro da aggiungere nel caso di un minore e 100 euro se due o più minori). L'importo base, pari a 185 euro, è stato individuato attraverso un calcolo che garantisse che l'integrazione economica regionale al Sia e l'integrazione economica regionale al Rei siano coerenti tra loro; questo è necessario in quanto fino al 31 ottobre 2018, ovvero fino al termine della sperimentazione della Misura e delle erogazioni dei Sia concessi prima dell'entrata in vigore del Rei, le due diverse modalità di integrazione coesisteranno.

L'articolo 2 afferma il coordinamento fra la Misura e le integrazioni regionali al Rei attraverso l'alternatività fra le due misure. È, infatti, previsto che per i beneficiari del Rei in possesso dei requisiti per accedere alle integrazioni regionali, la Misura consista nelle integrazioni regionali stesse. In secondo luogo, si agisce sulla durata della Misura per renderla omogenea con la durata del Rei: secondo la disciplina vigente, la Misura può essere concessa una prima volta per 12 mesi e rinnovata per ulteriori 12, mentre il Rei prevede una prima concessione di 18 mesi seguita da un rinnovo per 12; con la disposizione proposta, la durata di tutte le Misure in corso viene estesa a 18 mesi e così pure per quelle di nuova concessione, in tal modo la durata complessiva di tutte le Misure sarà pari al massimo a 30 mesi, al pari del Rei. Inoltre, le procedure di valutazione del nucleo familiare e di definizione del progetto personalizzato valide per il Rei si estendono alle famiglie beneficiarie della Misura.

L'articolo 3 contiene le disposizioni finanziarie: si parla di 8 milioni per il 2018, ma già inclusi nei 30 previsti per la Misura - ha garantito la Telesca - in quanto si tratta di un coordinamento con un intervento già in essere.

Tutti d'accordo sulle buone intenzioni del provvedimento, ma l'astensione è dovuta - hanno spiegato gli esponenti di opposizione che hanno votato in tal modo - in quanto siamo scettici sulla sua messa a regime, le problematiche ci sono già state con la Misura e sicuramente si ripresenteranno, permangono le critiche già sollevate in passato.

(immagini tv)