News


CR: approvato ddl coordinamento misure di sostegno al reddito (4)

24.10.2017
13:15
(ACON) Trieste, 24 ott - RCM - A marzo scorso, il Governo è stato delegato a prevedere una misura di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, da configurare come livello essenziale delle prestazioni da garantire uniformemente in tutta Italia. Ad agosto, il Consiglio dei ministri ha così approvato l'istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2018, del Reddito di inclusione (Rei). Essendo una evoluzione del Sostegno per l'inclusione attiva (Sia), dopo il suo avvio il Sia non potrà più essere riconosciuto e continuerà solo per le domande in corso, fino alla loro conclusione.

È quanto aveva detto Franco Rotelli (Pd) all'Aula quale relatore unico del disegno di legge n. 234 con cui la Regione, dopo essersi già coordinata con le misure nazionali in occasione dell'introduzione, nel 2015, della Misura attiva di sostegno al reddito (Mia), ora intende coordinarsi anche in vista del Rei.

Cerchiamo di garantire dal primo gennaio prossimo - aveva sottolineato anche l'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca - il funzionamento più armonico possibile tra le due misure. Qui non è in discussione né la Mia né il Rei, è solo un intervento necessario per integrare le due misure cercando di evitare il più possibile inconvenienti ai beneficiari, basandoci su calcoli tecnici. Ma non si tolgono soldi a nessuno. Quando le due misure saranno allineate, e solo allora - ha ribadito -, faremo delle simulazioni più reali e capiremo dove intervenire tanto per importi quanto per numero di beneficiari.

Il provvedimento è stato poi approvato a maggioranza, non senza distinguo all'interno dell'opposizione: sì di tutto il centrosinistra, a cui si è aggiunto Bruno Marini (FI) che ha ribadito che non ha senso opporsi a un coordinamento tecnico utile a evitare il caos nell'applicazione di una legge; astensione degli altri forzisti; no di M5S, AR (con il capogruppo Renzo Tondo che ha invece parlato di legge comunque politica e che bisognerà verificare se veramente aiuterà gli amministratori, ma anche di meccanismo perverso che dovrà finire con la prossima legislatura), LN, FdI/AN (dove Luca Ciriani ha parlato di legge che mescola la lotta alla povertà alla lotta alla disoccupazione e di sindaci a cui è stata tolta la capacità di scelta tra meritevoli e non, e di maggiori contributi agli stranieri perché risultano non possedere una casa ovvero a un 9% di popolazione che beneficia del 53% delle risorse).

L'articolo 1 del ddl - aveva spiegato Rotelli in apertura - richiama disposizioni già previste nel decreto attuativo del Rei, che danno la possibilità alle Regioni, a valere su risorse proprie, di ampliare la platea dei beneficiari introducendo criteri di accesso meno selettivi di quelli validi per il livello nazionale, ovvero integrare a favore dei beneficiari del Rei residenti nel territorio regionale l'ammontare del beneficio economico.

In sede di prima applicazione - aveva aggiunto l'esponente di maggioranza -, si propone che la Mia si coordini con il Rei attraverso l'integrazione del beneficio economico, dando la possibilità di operare scelte diverse in futuro, con particolare riferimento all'ampliamento della platea dei beneficiari. In particolare, è previsto che per i beneficiari del Rei residenti da almeno 24 mesi continuativi in Friuli Venezia Giulia siano riconosciute integrazioni regionali agli importi corrisposti dallo Stato. L'importo base, pari a 185 euro, è stato individuato in modo da garantire che l'integrazione economica regionale al Sia e l'integrazione economica regionale al Rei siano coerenti tra loro rispondendo così a criteri di equità; questo è tanto più necessario in quanto fino al 31 ottobre 2018, ovvero fino al termine della sperimentazione della Misura e delle erogazioni dei Sia concessi prima dell'entrata in vigore del Rei, le due diverse modalità di integrazione coesisteranno. Gli importi sono rimodulati in base alla presenza di minori: 50 euro in più in presenza di un minore, 100 euro se ci sono due o più minori.

L'articolo 2 contiene le disposizioni necessarie al coordinamento fra la Mia e le integrazioni regionali al Rei. In primo luogo si prevede l'alternatività coordinata fra le due misure: per i beneficiari del Rei in possesso dei requisiti per accedere alle integrazioni regionali, la Misura consiste nelle medesime integrazioni regionali. In secondo luogo, si agisce sulla durata complessiva della Mia per renderla omogenea con la durata del Rei, ovvero 30 mesi, esplicitando che vale anche per i rinnovi di integrazione al reddito concessi per la prima volta anteriormente all'1 novembre. Terzo, sono inserite disposizioni per disciplinare casistiche particolari, e si prevede che le procedure di valutazione del nucleo familiare e di definizione del progetto personalizzato valide per il Rei si estendano anche ai nuclei familiari beneficiari della Misura.

L'articolo 3 - aveva concluso Rotelli - contiene le disposizioni finanziarie. Trattandosi di un coordinamento relativo a un intervento già in essere, le integrazioni regionali al Rei saranno finanziate con i medesimi fondi stanziati per la Mia nel bilancio per il 2018.

I lavori riprenderanno alle 14.30.

(immagini tv)

(segue)