CR: approvato ddl coordinamento misure di sostegno al reddito (4)
(ACON) Trieste, 24 ott - RCM - A marzo scorso, il Governo è
stato delegato a prevedere una misura di contrasto alla povertà e
all'esclusione sociale, da configurare come livello essenziale
delle prestazioni da garantire uniformemente in tutta Italia. Ad
agosto, il Consiglio dei ministri ha così approvato
l'istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2018, del Reddito di
inclusione (Rei). Essendo una evoluzione del Sostegno per
l'inclusione attiva (Sia), dopo il suo avvio il Sia non potrà più
essere riconosciuto e continuerà solo per le domande in corso,
fino alla loro conclusione.
È quanto aveva detto Franco Rotelli (Pd) all'Aula quale relatore
unico del disegno di legge n. 234 con cui la Regione, dopo
essersi già coordinata con le misure nazionali in occasione
dell'introduzione, nel 2015, della Misura attiva di sostegno al
reddito (Mia), ora intende coordinarsi anche in vista del Rei.
Cerchiamo di garantire dal primo gennaio prossimo - aveva
sottolineato anche l'assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca
- il funzionamento più armonico possibile tra le due misure. Qui
non è in discussione né la Mia né il Rei, è solo un intervento
necessario per integrare le due misure cercando di evitare il più
possibile inconvenienti ai beneficiari, basandoci su calcoli
tecnici. Ma non si tolgono soldi a nessuno. Quando le due misure
saranno allineate, e solo allora - ha ribadito -, faremo delle
simulazioni più reali e capiremo dove intervenire tanto per
importi quanto per numero di beneficiari.
Il provvedimento è stato poi approvato a maggioranza, non senza
distinguo all'interno dell'opposizione: sì di tutto il
centrosinistra, a cui si è aggiunto Bruno Marini (FI) che ha
ribadito che non ha senso opporsi a un coordinamento tecnico
utile a evitare il caos nell'applicazione di una legge;
astensione degli altri forzisti; no di M5S, AR (con il capogruppo
Renzo Tondo che ha invece parlato di legge comunque politica e
che bisognerà verificare se veramente aiuterà gli amministratori,
ma anche di meccanismo perverso che dovrà finire con la prossima
legislatura), LN, FdI/AN (dove Luca Ciriani ha parlato di legge
che mescola la lotta alla povertà alla lotta alla disoccupazione
e di sindaci a cui è stata tolta la capacità di scelta tra
meritevoli e non, e di maggiori contributi agli stranieri perché
risultano non possedere una casa ovvero a un 9% di popolazione
che beneficia del 53% delle risorse).
L'articolo 1 del ddl - aveva spiegato Rotelli in apertura -
richiama disposizioni già previste nel decreto attuativo del Rei,
che danno la possibilità alle Regioni, a valere su risorse
proprie, di ampliare la platea dei beneficiari introducendo
criteri di accesso meno selettivi di quelli validi per il livello
nazionale, ovvero integrare a favore dei beneficiari del Rei
residenti nel territorio regionale l'ammontare del beneficio
economico.
In sede di prima applicazione - aveva aggiunto l'esponente di
maggioranza -, si propone che la Mia si coordini con il Rei
attraverso l'integrazione del beneficio economico, dando la
possibilità di operare scelte diverse in futuro, con particolare
riferimento all'ampliamento della platea dei beneficiari. In
particolare, è previsto che per i beneficiari del Rei residenti
da almeno 24 mesi continuativi in Friuli Venezia Giulia siano
riconosciute integrazioni regionali agli importi corrisposti
dallo Stato. L'importo base, pari a 185 euro, è stato individuato
in modo da garantire che l'integrazione economica regionale al
Sia e l'integrazione economica regionale al Rei siano coerenti
tra loro rispondendo così a criteri di equità; questo è tanto più
necessario in quanto fino al 31 ottobre 2018, ovvero fino al
termine della sperimentazione della Misura e delle erogazioni dei
Sia concessi prima dell'entrata in vigore del Rei, le due diverse
modalità di integrazione coesisteranno. Gli importi sono
rimodulati in base alla presenza di minori: 50 euro in più in
presenza di un minore, 100 euro se ci sono due o più minori.
L'articolo 2 contiene le disposizioni necessarie al coordinamento
fra la Mia e le integrazioni regionali al Rei. In primo luogo si
prevede l'alternatività coordinata fra le due misure: per i
beneficiari del Rei in possesso dei requisiti per accedere alle
integrazioni regionali, la Misura consiste nelle medesime
integrazioni regionali. In secondo luogo, si agisce sulla durata
complessiva della Mia per renderla omogenea con la durata del
Rei, ovvero 30 mesi, esplicitando che vale anche per i rinnovi di
integrazione al reddito concessi per la prima volta anteriormente
all'1 novembre. Terzo, sono inserite disposizioni per
disciplinare casistiche particolari, e si prevede che le
procedure di valutazione del nucleo familiare e di definizione
del progetto personalizzato valide per il Rei si estendano anche
ai nuclei familiari beneficiari della Misura.
L'articolo 3 - aveva concluso Rotelli - contiene le disposizioni
finanziarie. Trattandosi di un coordinamento relativo a un
intervento già in essere, le integrazioni regionali al Rei
saranno finanziate con i medesimi fondi stanziati per la Mia nel
bilancio per il 2018.
I lavori riprenderanno alle 14.30.
(immagini tv)
(segue)