Congresso Radicali: intervento Iacop su Europa, Regioni e territori
(ACON) Roma, 30 ott - COM/AB - Al XVI congresso dei Radicali
italiani, in svolgimento all'hotel Ergife di Roma, Franco Iacop,
presidente del Consiglio regionale del FVG e coordinatore della
Conferenza dei Consigli regionali italiani ha portato un
contributo al dibattito sul tema scelto dal congresso di
quest'anno "Stati Uniti d'Europa, una sfida Radicale", parlando
della rappresentanza dei Consigli regionali nell'esperienza
italiana e nelle relazioni europee.
Il problema centrale - ha esordito - ruota attorno a come si
possa da una parte costruire una consapevolezza della valutazione
delle politiche pubbliche e dall'altro come si possa costruire
un'Europa non più degli Stati, ma dei popoli, degli incontri e
delle contaminazioni, delle esperienze concrete di condivisione e
unità.
Il Paese vero, quello che sta nei territori - ha aggiunto Iacop -
ha piena consapevolezza che non sono più rinviabili adeguamenti
istituzionali ai mutati assetti geopolitici indotti dalla
globalizzazione. La risposta deve trovare soluzioni capaci di
portare tutto il sistema regionale italiano a fare un passo
avanti verso una riorganizzazione degli assetti di governo, di
rappresentanza, di amministrazione e di sistemi territoriali che
valorizzino tutte le comunità, evitando ogni suggestione
secessionista o di piccola patria.
Per rinnovare la tenuta e la coesione istituzionale del nostro
Paese - ha sostenuto Iacop - dobbiamo ricercare ciò che fa bene
alle comunità regionali, perché lo fa contemporaneamente
all'intero Paese, perché esalta la responsabilità, promuove la
coesione e traguarda a un'Europa casa comune. Per questo la sfida
è rinnovare il regionalismo come strumento più prossimo alla
capacità di governare i flussi e le dinamiche che vedono i
territori protagonisti di cambiamenti profondi, a partire da
quelli economici, dunque sociali e dei diritti dei nostri
cittadini.
La seconda sfida del regionalismo italiano non può che chiamarsi
Europa. Per superare il senso di distanza che troppo spesso i
cittadini europei vivono nei confronti dell'Unione è necessario
intervenire accorciando le distanze e abbassando i palazzi: le
Regioni europee possono diventare quindi un vero e proprio
"sportello" dell'Unione, accessibile ai cittadini e quindi
iniziare quel processo di riduzione della distanza tra le diverse
istituzioni.
Le Regioni europee, in particolare quelle con poteri legislativi
- ha concluso Iacop - hanno dunque la responsabilità di portare
avanti con forza non solo il progetto di un maggiore
coinvolgimento nei processi decisionali all'interno di ciascuno
Stato, ma anche l'idea che - in un'Europa così diversa per
dimensioni di Paesi e Regioni, aspetti culturali, caratteristiche
del tessuto sociale ed economico - sia giunto il momento di
pensare a un'istituzione europea con poteri decisionali e
rappresentativa del frastagliato sistema regionale europeo.